PianetaSerieB
·5 mai 2025
Pisa, Corrado: “Vogliamo restare in A a lungo. Mercato? Abbiamo idee di alcuni colpi ma non le dico”

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·5 mai 2025
Giuseppe Corrado, presidente del Pisa, ha parlato a TMW Radio dopo la promozione storica dei toscani. Di seguito le sue parole.
Come sta vivendo queste ore? Ha dormito?“È stato un po’ difficile, è stata una serata lunga e me la sono goduta tutta. Tutto ciò ha dell’incredibile, siamo partiti da Bari e c’era già lo stadio pieno, siamo arrivati e abbiamo trovato tanti tifosi in aeroporto. Anche gli argini dell’Arno erano strapieni, il calore della gente di Pisa è sempre molto elevato, ma ho visto tanti giovani che finalmente possono riassaporare il sapore della Serie A. Ho visto tanta gente piangere, lo capisco e credo sia la soddisfazione più grande per chi ha condotto questo progetto. Adesso i tifosi non vedono l’ora di andare al Franchi, stimo tanto la Fiorentina e credo che quello sia il vero derby toscano”.
Da dove nasce l’idea di prendere il Pisa e portarlo a questi livelli?“Dopo molte iniziative in ambiti imprenditoriali e in settori diversi, nel 2015 mi chiamò Tavecchio invitandomi ad attivarmi per capire se c’erano delle possibilità per salvare il Parma. Aprì questo progetto e valutammo questa possibilità per entrare nel calcio ma non c’erano le condizioni economiche. Quando a settembre del 2016 mi invitarono a valutare la possibilità Pisa alla fine abbiamo deciso di fare questo atto d’amore nonostante i termini sportivi ed economici disastrosi in cui versava la società. Avviammo una ricostruzione, con pazienza e dedizione, perdendo il playoff col Monza, ma il calcio ciò che ti toglie a volte te lo restituisce”.
Qual è stato il momento in cui ha capito che potevate farcela?“Eravamo convinti di aver costruito una strada importante per raggiungere questo obiettivo. Conoscevamo le nostre potenzialità, già dallo scorso anno con un allenatore giovane come Aquilani. Siamo ripartiti scegliendo Inzaghi, uno specialista della cadetteria. Abbiamo fin da subito dimostrato di essere una grande squadra e dalla terza giornata in poi abbiamo sempre mantenuto la vetta. Il momento cruciale è stato nel girone di ritorno, pur perdendo in rimonta a Sassuolo e Spezia, abbiamo acquisito la convinzione di essere una squadra forte, aumentando il vantaggio sulle inseguitrici, ma la consapevolezza ce l’avevamo fin dall’inizio”.
Il podio delle sue figure più importanti di questa impresa?“Ogni anello in una società è importante per la catena. Abbiamo scelto Inzaghi come allenatore e Tramoni che ha avuto la sua importanza coi suoi gol, ma il ruolo più importante lo ha avuto mio figlio Giovanni nella scelta dei dirigenti. Siamo una scuola, una base per direttori che poi andavano in grandi squadre come ad esempio Chiellini alla Juventus dopo l’esperienza qui da noi. Giovanni ha avuto un ruolo fondamentale, io da papà trovo solo difetti, ma adesso devo dire che è stato proprio bravo”.
Come racconterebbe mister Inzaghi?“Inzaghi è un super professionista, ha sempre curato i dettagli, non abbiamo mai fatto le colazioni prima dell’allenamento invece lui è arrivato e ha deciso di inserire questa cosa qua. Ha assunto una credibilità anche con giocatori stranieri che hanno sempre avuto nel mister una figura di riferimento. Inzaghi ha un contratto biennale e rimarrà con noi. Non può immaginare come siano legati i due fratelli e non potete capire come Pippo vive le partite di Simone. Quando ha giocato col Barcellona si alzava, andava in bagno, non riusciva a rimanere fermo. Ma è reciproca la cosa, Simone ci ha mandato un video e so che ci teneva tanto”.
Idee per la costruzione del Pisa in Serie A?“Non abbiamo mai smesso di pensare a come rinforzarci, ci sono delle promesse da cavalcare e uno zoccolo duro da cui ripartire. Abbiamo tante idee e stiamo lavorando su un elenco giusto per la categoria, l’importante è mantenersi sui nostri ideali ovvero giocatori giovani e talentuosi che possano adattarsi al meglio al calcio che sviluppa il nostro allenatore. Un colpo? Li abbiamo sempre fatti, qualche idea ce l’abbiamo ma non ve la dico”.
Ha un modello preciso?“Crediamo di avere un nostro modello che qualcun altro magari ci copierà. Un riferimento è sempre stata l’Udinese, da più di trent’anni in Serie A con tante presenze anche in Europa. La famiglia Pozzo ha dato un bel taglio imprenditoriale, poi esteso in Inghilterra e Spagna. Non vogliamo essere di passaggio nella massima categoria, mi piace avere delle collaborazioni sviluppate con tanti club europei”.