Scudetto 2000, Juan Sebastian Veron: «Nessuno era forte come la mia Lazio, anche l’anno prima poteva vincerlo. Ecco cosa ho fatto quando è finita Perugia-Juve…» | OneFootball

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·14 mai 2025

Scudetto 2000, Juan Sebastian Veron: «Nessuno era forte come la mia Lazio, anche l’anno prima poteva vincerlo. Ecco cosa ho fatto quando è finita Perugia-Juve…»

Image de l'article :Scudetto 2000, Juan Sebastian Veron: «Nessuno era forte come la mia Lazio, anche l’anno prima poteva vincerlo. Ecco cosa ho fatto quando è finita Perugia-Juve…»

Le parole di Juan Sebastian Veron, ex centrocampista della Lazio, sullo scudetto vinto dai biancocelesti nel 2000

In questi giorni si ricorda e si celebra lo scudetto della Lazio conquistato nel 2000, 25 anni fa. Sergio Cragnotti e Claudio Lotito, i presidenti di oggi e di ieri si sono incontrati. E su La Gazzetta dello Sport ne ha parlato Juan Sebastian Veron, che di quella squadra di campioni rappresentava una parte tecnica indispensabile.

IL RICORDO – «La radiolina di Sensini, naturalmente. Non c’erano mica gli smartphone, a quel tempo. Si poteva vedere la partita su qualche schermo nella pancia dell’Olimpico, ma io non ce la facevo. Soffrivo troppo. E allora mi sono affidato a quell’oggetto che gracchiava un po’, la voce non era sempre nitida, pulita… Il mio amico Nestor mi ripeteva di stare tranquillo, ma non ci riuscivo, ero agitatissimo».


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LA FINE DI PERUGIA-JUVE – «Un salto con le braccia alzate verso il cielo, che era poi il soffitto dello spogliatoio. E mi sono messo a pian gere. Sì, a piangere come un bambino. Avevo raggiunto il mio sogno e quello era il mio modo di festeggiare, mentre la gente impazziva di gioia, dentro e fuori dall’Olimpico».

LA FORZA DELLA LAZIO ERA LO SPIRITO DI SOFFERENZA – «Considerando il finale, direi di sì. Ma lo definirei anche lo scudetto della qualità. Eravamo la squadra più forte del campionato, e questo voglio gridarlo forte anche a venticinque anni di distanza. Nessuno era forte quanto la mia Lazio».

LA RIVINCITA – «Io ero arrivato l’estate del 1999, dopo aver vinto con il Parma la Coppa Uefa e la Coppa Italia. Volevo lo scudetto e sapevo che alla Lazio avrei potuto conquistarlo. Nel 1999 a vincerlo fu il Milan, ma la Lazio di Eriksson era superiore. Diciamo che nel 2000 la gente fu ripagata anche per la delusione dell’anno precedente».

IL GIOCATORE PIU’ IMPIEGATO – «Nessuno è insostituibile, tranne il grande Maradona. In quella Lazio mi trovavo a mio agio, c’erano giocatori con i piedi buoni, si faceva un bel calcio. Lo ripeto: eravamo i più forti e lo abbiamo di mostrato».

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