Pagine Romaniste
·19 mars 2025
Ultima chiamata

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·19 mars 2025
Il Messaggero (S. Carina) – Ci risiamo. Per il terzo anno consecutivo, nel momento topico della stagione Dybala è stato costretto a fermarsi. Ed è un peccato, perché la continuità di prestazioni e rendimento che aveva trovato Paulo aveva contribuito alla folle rincorsa della Roma che ora, a 9 giornate dalla fine, è nel mischione delle sei squadre che si giocheranno l’ultimo posto in Champions. Un copione già visto: era accaduto con Mourinho (23 giorni di stop prima della finale di Budapest dove la Joya fu costretta a saltare 6 gare di campionato, giocando appena 15 minuti nelle semifinali tra andata e ritorno con il Bayer); si è ripetuto con De Rossi (tra marzo e metà maggio quasi un mese ai margini saltando 4 partite di campionato, tra cui lo spareggio Champions con l’Atalanta, e soprattutto il forfait nella semifinale di ritorno contro il Leverkusen quando rimase in panchina).
Nella speranza di riaverlo il prima possibile, la domanda su come Ranieri potrà sostituirlo vien da sé. E tutto lascia pensare che il tecnico possa affidarsi di nuovo a Pellegrini. Lorenzo si è ristabilito dalla febbre che non gli ha permesso di giocare contro il Cagliari. La doppia esclusione con il Bilbao non gli è piaciuta ma ha capito ormai da tempo che rimuginare su quello che è stato non serve: deve pensare ad una partita alla volta, poi a fine stagione tirerà le somme insieme alla società. A Empoli, ad esempio, insieme a Koné, era stato il migliore in campo. Ed entrambi contro l’Athletic sono stati esclusi. Questo però è il suo momento. Perché il ko di Dybala gli riapre le porte per giocare nella posizione che predilige, quella che gli permise nel primo anno di Mourinho di essere premiato come il miglior calciatore della Conference League e vincere insieme ai compagni il trofeo a Tirana.
L’impressione è che tra un’esclusione in Europa League e la mancata chiamata in Nazionale, Lorenzo sia arrivato ad un bivio. Una sorta di ultima chiamata in giallorosso. Deve riprendersi la Roma nel momento più difficile, quello senza Dybala, e con alle porte un trittico da brividi che dopo Lecce, vedrà Juventus e Lazio. Il contratto scade nel 2026 e a giugno per la prima volta in carriera potrebbe prendere in seria considerazione la possibilità di andare via, quello che non ha mai fatto nemmeno a gennaio nonostante avesse ricevuto almeno due proposte molto intriganti. Ad oggi, guardando all’estate, è più Inter che Napoli, visto che Inzaghi ha individuato proprio in Lorenzo il sostituto ideale del 36enne Mkhitaiyan.