
Zerocinquantuno
·14 Maret 2025
Beukema: “Abbiamo ancora molto da giocarci, può essere un altro anno storico. La Serie A è l’università della difesa, io punto alla Nazionale”

Zerocinquantuno
·14 Maret 2025
In un’intervista concessa ieri al prestigioso magazine olandese Voetbal International, Sam Beukema si è raccontato tra successi personali e di squadra, vita a Bologna e obiettivi per il prossimo futuro. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le dichiarazioni rilasciate dal talentuoso difensore rossoblù (si ringrazia per la traduzione l’agenzia Savoir Sport, che ne cura la comunicazione).
Dolci ricordi – «Mi viene ancora la pelle d’oca ripensando allo scorso maggio. Piazza Maggiore era completamente gremita, ma anche tutte le stradine laterali, ogni vicolo: è stato un festeggiamento incredibile, la città era ‘in fiamme’ e ho visto gente piangere dalla felicità. In Olanda siamo più riservati su queste cose, qui invece le emozioni si vivono in modo intenso: non lo dimenticherò mai».
Affetto rossoblù – «Essere riconosciuto in città è speciale: la gente mi ferma, mi chiede foto e autografi con grande rispetto. È strano vedere la propria immagine nei negozi e sui cartelloni pubblicitari, ma percepisco davvero quanto la gente apprezzi quello che è stato fatto: abbiamo scritto la storia e ora vogliamo riprovarci».
Ambiente ideale – «Bologna è meravigliosa, non è grande e caotica come Roma o Milano. Fin dal primo giorno mi sono sentito accolto, sia in città che nel club: dirigenza, staff, compagni e tifosi, tutti mi hanno fatto sentire a casa».
Dal calcio di Motta… – «La Serie A è una vera e propria università della difesa. Motta mi ha insegnato una nuova visione del ruolo: mi chiedeva di salire a centrocampo per creare superiorità numerica, un cambiamento totale rispetto a ciò a cui ero abituato ma che mi ha reso un difensore più completo».
…a quello di Italiano – «Giocare con la marcatura a uomo contro squadre come il Liverpool è stato impegnativo, ma ho dimostrato di poter competere a certi livelli. Abbiamo affrontato a testa alta avversarie del calibro di Borussia Dortmund, Benfica, Monaco e Shakhtar, e nonostante l’eliminazione ho capito che posso giocare su questo palcoscenico: ora voglio tornare in Champions ogni anno».
Bar Paolo come rifugio – «Gianluca (titolare insieme alla moglie Daniela, Beukema li chiama ‘nonno’ e ‘nonna’, ndr) non sa nulla di calcio e non gliene importa granché. Quando entro, ‘nonna’ mi abbraccia sempre. Che la città sia in festa per una vittoria o giù di morale per una sconfitta, al Bar Paolo non cambia nulla, lì sono semplicemente Sam: è diventato un luogo di pace per me, un posto speciale, e sono davvero felice di averli nella mia vita».
Collaborazione con Tactalyse – «Ogni settimana facciamo una call di un’ora in cui analizziamo le immagini delle partite. Non si tratta tanto di giudicare le scelte che ho fatto, ma di capire se ho creato le condizioni giuste per farle. Ero ben posizionato? Il mio body positioning era corretto? Un approccio del genere mi aiuta tantissimo: ho iniziato questa collaborazione ad inizio stagione e ha sicuramente contribuito al livello che sto mantenendo, dunque la porterò avanti con entusiasmo».
In ‘t Hof fisioterapista di fiducia – «Conosco Hennie dai tempi delle giovanili dei Go Ahead Eagles, non è solo un fisioterapista incredibile che conosce alla perfezione il mio corpo ma anche un amico: se sono in Olanda lo cerco, quando ho bisogno lui arriva subito. È fondamentale avere una figura così nel proprio team».
Papà Menno e mamma Desi – «Siamo una famiglia molto unita. Mio padre tende a proteggermi di più, mentre mia madre dice le cose come stanno: è divertente (ride, ndr). Dopo Parma, per esempio, è stata diretta: “Quel fallo di mano non potevi evitarlo ma non è stata la tua partita migliore, e lo stesso vale per la squadra”».
Crescita costante – «Sento di aver raggiunto un livello ancora più alto rispetto alla scorsa stagione, ora il mio obiettivo è mantenere questa costanza di rendimento. Se riesco a giocare il calcio del Bologna, che come detto ci costringe a continui duelli uno contro uno, credo di potercela fare ovunque».
Finale di stagione intrigante – «Abbiamo ancora molto da giocarci. Siamo sesti in campionato, dove possiamo salire e raggiungere di nuovo l’Europa, e in semifinale di Coppa Italia contro l’Empoli: se riusciamo ad arrivare in finale può essere un altro anno storico».
In attesa dell’Olanda – «Gli anni migliori sono quelli davanti a me, si dice così no (sorride, ndr)? Ogni giocatore olandese sogna la maglia arancione, io ho appena giocato la Champions League e come detto sento di poter competere a certi livelli: devo soltanto continuare a crescere. La Nazionale è un mio obiettivo e penso di essere sulla strada giusta».