DirettaCalcioMercato
·9 Mei 2025
Bologna, Freuler: “Fondamentale la gara di oggi. Non pensiamo alla finale”

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·9 Mei 2025
In vista del doppio scontro con il Milan, uno in campionato e la finale di Coppa Italia, Remo Freuler ha detto il suo pensiero alla Gazzetta dello Sport.
Questa sera il match a San Siro valido per il campionato, mercoledì la finale di Coppa Italia, Milan e Bologna si affronteranno due volte a distanza di pochi giorni. Per entrambe le squadre questi match potrebbero essere un passaggio fondamentale della stagione. Il capitano dei rossoblù Remo Freuler ha presentato il doppio match alla Gazzetta dello Sport.
“La seconda gara al momento non esiste: per fare bene dopo è fondamentale fare alla grande prima, quindi fare il Bologna da subito in campionato. Il rigore con la Juventus? Per me, netto. Io prendo lo spazio per proteggere la palla e vengo tamponato da McKennie. Lui non si ferma, va dritto sulla mia gamba. Avete presente Dumfries nell’azione del gol del 3-3 col Barcellona? Va a proteggere palla. McKennie non prova nemmeno a fermarsi”.
La doppia sfida col Milan
“Concentrazione, fiducia e la nostra qualità. Se in questo momento dovessi parlare ai ragazzi direi una cosa sola: la partita di mercoledì non va pensata, non esiste. Col Milan è fondamentale oggi. Abbiamo un gruppo veramente bello e sano. Si lavora cercando i dettagli, si cresce uniti, si va anche a cena insieme o a bere qualcosa, non ci sono personalismi, egoismi. C’è il noi, un gruppo forte e vero.
Leggo e sento che il Milan snobberà un po’ questa prima gara. Ma dai, non credo affatto. Secondo: con l’aggressione, la ferocia, vanno portati a difendere e dobbiamo fare gol. Chi toglierei al Milan? Me la voglio e me la vorrò giocare con tutti i miei e tutti i loro. Tutti parlavano di Yamal, giusto? E invece è passata l’Inter”.
Il progetto del Bologna
“C’è una parola, la solita, che fa la differenza: continuità. I risultati portano evoluzione. Per il resto, la crescita che ha fatto il club fra strutture, campi, organizzazione; lo zoccolo duro che qui c’è come c’era alla Dea. Oltre a me e Sartori”.
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