Bologna, per fare punti con le piccole non basta essere più forti. Arbitraggio indecoroso, calcio moderno sempre più imbarazzante | OneFootball

Bologna, per fare punti con le piccole non basta essere più forti. Arbitraggio indecoroso, calcio moderno sempre più imbarazzante | OneFootball

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Zerocinquantuno

·23 Februari 2025

Bologna, per fare punti con le piccole non basta essere più forti. Arbitraggio indecoroso, calcio moderno sempre più imbarazzante

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Parma-Bologna 2-0: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Tardini.

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Il controllo totale – Seppur in maniera sterile, anche ieri il Bologna ha dominato la partita dal punto di vista del possesso e del palleggio: purtroppo non è bastato, perché il ritmo è stato troppo compassato sin dall’inizio. Dall’altra parte c’era un Parma che non ha creato granché ma si è mosso con ordine, merito soprattutto del lavoro di Chivu su quella che ieri non è affatto sembrata la peggior difesa del campionato.

La giornata storta – Al Tardini abbiamo assistito alla classica partita in cui una delle due squadre avrebbe potuto stare in campo tutto il giorno e non avrebbe segnato comunque. Il Parma, di contro, ha approfittato della prima situazione utile per trovare il gol e poi ha giocato la sua gara, disponendosi dietro la linea della palla e innalzando un muro che il BFC non è stato in grado di superare.

La trappola della sottovalutazione – Banalmente se non si dà battaglia i punti non si fanno, e in questa giornata non l’ha scoperto soltanto il Bologna: Lazio, Milan, Napoli e Fiorentina erano sicuramente più attrezzate delle loro rispettive avversarie, eppure hanno fatto un punto in quattro.

Le tante prove negative – Ieri tutti i rossoblù hanno giocato sottotono, nessun escluso. Le difficoltà incontrate sulla destra da Calabria sono state tra le più evidenti, ma è normale: l’ex Milan era alla prima da titolare con la sua nuova maglia e gli serve un po’ di tempo per adattarsi al calcio di Italiano e intanto trovare il feeling giusto coi compagni.

La direzione di Abisso – Bisogna guardare il campo e ammettere che il Bologna ha giocato male, ma è altrettanto doveroso sottolineare l’arbitraggio indecoroso di Abisso. Sento dire che il rigore assegnato al Parma «ci può stare da regolamento», io invece sostengo che di fronte a questi episodi ci sia ancora troppa difformità di giudizio: perché il fallo di mano di Beukema è da punire mentre quello di Gatti contro il Como non è stato sanzionato? Non parliamo poi dell’episodio più eclatante: il mancato secondo giallo a Cancellieri è semplicemente scandaloso. Io non sono mai stato un detrattore degli arbitri né un complottista, fino all’esplosione di Calciopoli non avevo mai dato ascolto ad alcun retropensiero. Oggi, però, risulta sempre più difficile non pensar male, e io non posso che interrogarmi sulla ragione per la quale certi episodi vedano penalizzate quasi sempre le stesse squadre.

Il calcio in epoca VAR – A livello arbitrale e regolamentare il calcio internazionale è gestito e comandato da gente che magari non ha mai dato due calci ad un pallone, ed è chiaro come le semplici lamentele di fronte ai singoli episodi non bastino più: forse è ora che gli addetti ai lavori pensino a qualche azione condivisa più concreta per manifestare il proprio disappunto e cambiare le cose. Pensavamo o almeno speravamo che il VAR avrebbe migliorato il calcio, invece l’ha rovinato, tra difensori che devono girare in area con le mani legate dietro la schiena, contrasti ridicoli sui quali in TV sento cianciare di «imprudenza» e gol che vengono convalidati dopo cinque minuti d’orologio. È tutto terribilmente imbarazzante.

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