DirettaCalcioMercato
·23 Februari 2025
Cagliari, Nicola: “Dobbiamo trovare equilibrio. Salvezza? Quest’anno è molto difficile raggiungerla”
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·23 Februari 2025
Davide Nicola, tecnico del Cagliari, ha tratteggiato l’andamento della gara ai microfoni di DAZN.
Serata amara per il Cagliari che esce sconfitto dall’Unipol Domus dopo una gara buona dei ragazzi di Nicola. I sardi non sono riusciti a capitalizzare le poche occasioni avute e non è bastata la grande prestazione di Caprile. Nel post-partita l’allenatore dei rossoblù ha deciso di commentare la prestazione dei suoi ragazzi ai microfoni di DAZN.
CAGLIARI, ITALY – FEBRUARY 09: Davider Nicola coach of Cagliari reacts during the Serie A match between Cagliari and Parma at Sardegna Arena on February 09, 2025 in Cagliari, Italy. (Photo by Enrico Locci/Getty Images)
Sulla partita:
“L’obiettivo è sempre quello di giocare con lo stesso atteggiamento del secondo tempo, ma bisogna fare i conti con le qualità in campo. Dopo l’intervallo siamo stati più aggressivi, abbiamo creato di più, ma allo stesso tempo abbiamo dovuto lavorare molto per non concedere ripartenze pericolose. L’idea iniziale era quella di dare densità in mezzo al campo, ma non siamo riusciti a pressare con i tempi giusti e siamo stati spesso in ritardo nelle scalate. La Juventus è molto efficace nel ripartire e noi avremmo dovuto aprire meglio il gioco sugli esterni. Il gol subito ci ha condizionati, ma il Cagliari ha fatto la partita che doveva fare. Dobbiamo imparare a trovare il giusto equilibrio tra copertura e capacità di offendere”.
Sulla lotta salvezza:
“Ho affrontato spesso queste situazioni e cerco sempre di proporre il modello di gioco più adatto per raggiungere l’obiettivo con i giocatori a disposizione. Quest’anno la salvezza è particolarmente difficile perché ci sono tante squadre coinvolte e tutte hanno un livello competitivo molto alto. La differenza tra perdere o pareggiare è spesso minima. Dobbiamo rispettare gli avversari senza mai rinunciare a imporre il nostro gioco. Peccato per il gol subito, perché l’azione partiva da un nostro possesso e dovevamo gestirla meglio».