❗ Conceiçao: “Ci si rialza vincendo. Ecco cosa chiedo a Joao Felix. Reijnders…” | OneFootball

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·1 Maret 2025

❗ Conceiçao: “Ci si rialza vincendo. Ecco cosa chiedo a Joao Felix. Reijnders…”

Gambar artikel:❗ Conceiçao: “Ci si rialza vincendo. Ecco cosa chiedo a Joao Felix. Reijnders…”

Sergio Conceiçao, allenatore del Milan, ha parlato in conferenza. di seguito le sue parole riportate da milannews.it.

Come ci si rialza, come si reagisce?


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“Vincere, vincere, vincere, vincere. È quello che vogliamo noi. Sappiamo la responsabilità ed il momento, siamo coscienti di cosa è accaduto o per errori nostri o per errori di qualcuno che non possiamo controllare: il risultato è stato negativo. Non possiamo aggrapparci alle piccole sfortune, la vita è così. Dobbiamo lavorare su quello che non va e portare risultati, non c’è altra via”.

La squadra ci crede come ci crede lei?

“È il mio lavoro passare questo e creare questo ambiente nello spogliatoio. Io ci credo veramente. Un titolo che potevamo vincere l’abbiamo vinto. Possiamo anche svalorizzarlo, ma un titolo è importante. Poi c’è ancora la Coppa Italia. Ci sono queste 12 partite da affrontare, essendo un po’ diversi a tutti i livelli: tattica, fisica e di testa. Con una mentalità che deve essere al mille per cento dal primo all’ultimo secondo della partita. L’80% dei gol che subiamo succede sempre qualcosa di strano che di solito succede una volta in stagione. Questi momenti passeranno col lavoro”.

Il suo orgoglio:

“Sono qua per mettere a nudo questo orgoglio e questa voglia di vincere: sono sempre stato abituato a vincere fin da piccolo. In Italia ho vinto, ho vinto da giocatore e poi ho vinto da allenatore. Sono passati 13 anni per arrivare in Italia da allenatore, era un sogno per me. Ora metto tutto qua dentro, in un club storico e grande. Ma erano altri tempi, quando il Milan puntava a vincere la Champions e la vinceva, con altri giocatori e con un altro ambiente. Ma la fame dei tifosi è sempre la stessa, per loro è importante vincere a prescindere da chi c’è qui”.

I giocatori condividono questo suo pensiero?

“Ogni persona ha il suo carattere. Una persona che non parla tanta e non da questo messaggio a livello personale non è che non ha voglia di vincere. Tutti qua hanno voglia di vincere, altrimenti siamo masochisti”.

La preparazione per domani:

“Ho chiesto ai ragazzi di lavorare bene, di capire cosa facciamo a livello di esercizi per poi portarlo in panchina. Chi ha giocato a Bologna ha fatto lavoro di recupero, domani andremo sul campo a preparare la partita con la Lazio. La prossima partita è la più importante”.

I ragazzi la seguono?

“So che non vedete, non è il vostro compito, rispetto molto i giornalisti che hanno opinioni vere… Ho visto cose positive nel primo tempo di Bologna. Abbiamo preso un gol in cui c’è un fallo. Non dobbiamo aggrapparci a questo, ma dopo questo errore dell’arbitro cosa dovevamo fare? È vero, non siamo stati all’altezza. Abbiamo bisogno di più leggerezza ed equilibrio a livello mentale. Ci sono stati dei momenti… Musah una volta, avevamo la possibilità di fare anche 2-1… Poi in un episodio semplice, la palla era fuori. Il giocatore doveva stare più attento sulla rimessa laterale, l’altro doveva essere più attento in area: ne abbiamo parlato”.

Per ritrovare lo spirito di Riyad cosa manca? Tutti stanno dando il 100%?

“Devo provare a spiegarmi su questa cosa del 100%. Il mio staff mi dice che ci sono dei parametri: un giocatore ad esempio ha lavorato al 100% su questo valore, ma è il 100% di quello che ha dato fino ad adesso. Dobbiamo andare oltre rispetto a quello a cui siamo abituati a fare. Ci sono tante situazioni di pressing, di sprint, non si può avere una media bassa. A Riyad tutto andava bene, vedi il gol di Musah… Questo sto provando a spiegare”.

Il momento di Reijnders e Pulisic:

“Penso che Tijji non sia in calo. Ha fatto anche gol a Torino. Lui è molto presente in costruzione, si inserisce in area. Sta giocando un po’ più basso ma ha la libertà di andare in avanti come voglio io. Tutti possono dare di più, anche io. Tijji sta facendo quello che voglio io, Puli è diverso. Il giorno della partita col Bologna il dottore mi ha detto che non poteva iniziare la partita. In quel momento devo trovare la soluzione, devo spostare Musah e mettere Joao che non doveva giocare dall’inizio. Vi dico la verità. Ha un piccolo problema fisico da un mese e dobbiamo gestirlo, si vede nella sua freschezza fisica”.

Il rendimento di Joao Felix:

“Lui è molto bravo tra le linee, secondo me delle volte con la voglia di toccare palla tante volte si sposta in zone in cui non serve: abbiamo bisogno di una seconda punta. Lui accetta che deve migliorare tutti i giorni qualcosa, deve essere più decisivo: non deve trovarsi lontano dalla porta com’è adesso. Deve fare la differenza negli ultimi trenta metri, stiamo lavorando su questo con lui così come con altri giocatori”.

Sei già subentrato a stagione in scorso altre volte…

“Sono momenti e squadre diverse, ambienti diversi anche. Non è facile entrare a stagione in corso. L’ho già fatto, non solo in Francia ma anche in Portogallo e le cose sono andate bene. Qua è diverso l’ambiente, il paese, il campionato, la squadra. Non dico meglio o peggio, ma diverso”.

Che partita sarà domani contro la Lazio?

“L’essere umano è pieno di ricordo, è normale. Ma anche se domani ci fossero stati i miei genitori a giocare con la Lazio io gioco per vincere. Li ringrazio per i tre anni stupendi, ma saranno avversari così com’è stato con Lazio e Inter. Baroni sta facendo un lavoro di qualità alla Lazio, ha un percorso dalla Serie C alla Serie A con più di 400 partite. Complimenti, sta facendo un buonissimo lavoro

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