Extra B – Il Toro lo pagò 120 milioni di lire a 11 anni, ora Sarno annuncia il ritiro: “Una condanna lasciare casa così presto” | OneFootball

Pagato ben 120 milioni di lire all’età di appena 10 anni dal Torino nel 1999, operazione che fece inevitabilmente molto parlare di sé a livello sia nazionale che internazionale, Vincenzo Sarno, la cui carriera non è però poi davvero mai decollata ai più alti livelli (pur essendo transitato anche in Serie B con le maglie di Brescia, Reggina, Foggia e Padova), ha annunciato nelle scorse ore il ritiro dal calcio giocato.

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Intervenuto ai microfoni di Repubblica, l’oramai ex talentuosa ala destra partenopea ha ripercorso alcuni dei momenti più complicati del proprio percorso professionale.

“Facevo la quinta elementare. Hanno detto che il Torino avrebbe dato un lavoro a mio padre, che lui avrebbe trasferito la famiglia al Nord. Non andò così. Mi ritrovai da solo, dentro una vita che non conoscevo. E che da subito ho rifiutato. Lasciare casa così presto fu non solo un errore, ma una condanna“.

“Ero infelice. Appena mi mettevo a letto, piangevo. Trasferire un bambino da Secondigliano a Torino, senza genitori, appoggiarlo prima in albergo, poi nella cameretta di un conoscente è stato un errore. Napoli? Mio padre non lo scelse perché non era stato contento di come avevano trattato mio fratello più grande, Antonio, giovane calciatore anche lui”.

“Sono comunque contento di quello che ho fatto. E lì ho avuto la fortuna di conoscere un allenatore come Roberto De Zerbi, un genio, oggi uno dei più forti al mondo. Sono stato al Foggia dal 2014 al 2018, tre stagioni con lui, in tutto trenta gol. Non mi sono più ripetuto. De Zerbi era unico per quello che ti diceva negli spogliatoi, per come ti schierava in campo. Ha aperto un’era in cui gli allenatori sono diventati più attenti ai giovani. I ragazzi che esordiscono oggi sono fortunati”.