DirettaCalcioMercato
·14 November 2024
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Durante la conferenza stampa in vista della gara contro la Bosnia, il capitano della Germania Joshua Kimmich è totnato a parlare del mondiale in Qatar.
La Coppa del Mondo del 2022 ha suscitato parecchie critiche tra gli appassionati di calcio. Uno dei gesti più eclatanti è stato sicuramente quello eseguito dalla nazionale tedesca prima della gara contro il Giappone i ragazzi di Hansi Flick hanno assunto una posizione politica a sostegno della comunità LGBTQIA+. Ciò ha destato gli animi visto che in Qatar l’omosessualità è vietata dalla legge.
DOHA, QATAR – NOVEMBER 23: Germany players pose with their hands covering their mouths as they line up for the team photos prior to the FIFA World Cup Qatar 2022 Group E match between Germany and Japan at Khalifa International Stadium on November 23, 2022 in Doha, Qatar. (Photo by Alexander Hassenstein/Getty Images)
Il veterano del Bayern Monaco è tornato proprio a parlare di quell’episodio quasi due anni dopo l’accaduto.
In generale, noi giocatori dobbiamo difendere determinati valori, soprattutto in qualità di capitano della nazionale. Ma non è nostro compito esprimerci sempre a livello politico, come nel caso del Qatar. Non abbiamo dato una buona immagine complessiva come squadra e come Paese. Abbiamo espresso opinioni politiche e questo ha tolto un po’ di gioia al torneo.
È stata una Coppa del Mondo eccellente in termini di organizzazione. Vorrei che i giocatori che parteciperanno al torneo tra 10 anni – riferito al prossimo mondiale in Medio Oriente, stavolta in Arabia Saudita, previsto per il 2034 – potessero concentrarsi sulla competizione. Dopo tutto, è nostro dovere fare del nostro meglio quando veniamo convocati, perché siamo misurati dai risultati.
“I Paesi occidentali rappresentano opinioni che riteniamo universali e che dovrebbero valere ovunque. Noi come Paese sentiamo che anche noi abbiamo dei problemi. Quindi forse è bene concentrarsi su questo. In passato non abbiamo fatto tutto bene, si vogliono difendere valori che non sono negoziabili, ma abbiamo persone che dovrebbero occuparsi di politica e sono loro gli esperti. Io non sono un esperto di politica”.