PianetaSerieB
·15 Januari 2025
PianetaSerieB
·15 Januari 2025
Il percorso del Pisa è commovente. La dimensione di Filippo Inzaghi in Serie B è enorme, inquantificabile. Partendo da queste due frasi, possiamo sviluppare il pensiero. Il Pisa è una squadra forte (lo era anche lo scorso anno). Una rosa da playoff, non da Serie A (se sulla panchina non ci fosse Inzaghi).
Perché questo Pisa ha delle grandi individualità ma anche calciatori letteralmente risorti con SuperPippo e, soprattutto, questo Pisa non è più forte di almeno 3 o 4 squadre. Di queste 3 o 4 squadre, però, una è legittimamente sopra e le altre a distanza siderale, quasi incolmabile.
Da un lato le colpe di chi costruisce squadroni (o accozzaglie) e dall’altro il merito di un percorso che sta facendo sognare una città che fa della passione per il Pisa una ragione di vita. Inzaghi ha infiammato l’ambiente ancor prima che iniziare a macinare punti.
Lo scorso anno i playoff erano alla portata, si è finito in modo altalenante, mediocre, tendente al flop. Col recupero di Tramoni e l’innesto di qualche calciatore di livello, Inzaghi ha ribaltato il Pisa, sradicandolo dalla mediocrità e proiettandolo nella sua dimensione personale. Quella dell’eccellenza, della passione, del lavoro duro e dei risultati. L’impresa del Pisa è fuori dagli schemi e da qui sino a giugno il compito sarà “solamente” di gestione dei 7 punti. Una gestione che in B non è scontata, anzi: nel giro di due o tre turni succede tutto e il contrario di tutto e dunque l’obiettivo è lontano ma non ci si può nascondere. Non se si ha un vincente in panchina.