Inter Milan
·8 Maret 2025
Inter 117, un segno di eccellenza

Inter Milan
·8 Maret 2025
"Essere nerazzurri è un traguardo, un segno di eccellenza..."
La forza di questa frase di Giacinto Facchetti non è solo nel suo suono, ma nella profondità del suo significato con il quale si racconta il legame che unisce ogni interista. Un legame che non si misura solo con il cuore, ma anche con la mente, con l’anima, con il sacrificio e l’amore per una maglia che rappresenta più di una squadra: una città, un Paese, milioni di tifosi, il simbolo di una storia che si è forgiata in 117 anni.
Quello stemma, nato la sera del 9 marzo 1908 e quella fascia di capitano, che si sono passati di maglia in maglia e di mano in mano, sono il vessillo di una leadership che ha attraversato generazioni di calciatori nerazzurri. Ogni capitano che le ha indossate ha tracciato la propria impronta, ognuno con la propria unicità, ma tutti accomunati da un unico tratto: l'amore incondizionato per l'Inter e la sua passione invincibile. Non si è mai trattato solo di alzare un trofeo o di essere un simbolo sul terreno di gioco, ma di essere testimoni di un’eredità che trascende il calcio stesso.
Nel giorno del 117° compleanno dell’Inter vi presentiamo 14 dei Capitani che hanno scritto pagine indelebili della nostra storia. Per l’occasione tutti rappresentati con addosso la prima maglia della stagione in corso, per unire idealmente i grandi del passato con i campioni contemporanei.
Virgilio Fossati Il capitano eroe, negli anni pionieristici del club, è stato la guida verso la conquista del primo scudetto e verso la grandezza di chi cominciava a scrivere la propria leggenda. Milanese, eroe di guerra e primo nerazzurro a vestire la maglia della Nazionale italiana. La sua leadership era fatta di umiltà, talento e fermezza. Fu uno dei primi a incarnare quella passione interista che ancora oggi arde nei cuori dei tifosi.
Giuseppe Meazza, il "Balilla", come lo ribattezzò il suo primo capitano, Leopoldo Conti, una leggenda senza tempo che ha tracciato indelebili pennellate nella storia nerazzurra, con il suo talento e la sua capacità di trasformare ogni partita e ognuno dei suoi 284 gol in un capolavoro. La sua carriera ha riscritto le regole del calcio, rendendo l'Inter una squadra indimenticabile. Meazza non ha solo rappresentato il simbolo della grandezza calcistica, ma ha dato voce ai sogni di ogni tifoso unendo passione e bellezza.
Armando Picchi, capitano e allenatore in campo, con la sua tenacia e intelligenza tattica ha forgiato a sua immagine la difesa della Grande Inter: compatta, rapidissima, impenetrabile, in grado di muoversi all’unisono e sempre pronta al sacrificio in soccorso di un compagno in difficoltà. Con la sua guida l’Inter imparò a difendersi con ordine e sagacia per poi colpire con delle impeccabili, infallibili, fiammate offensive. La sua capacità di leggere il gioco e di guidare la squadra con calma e determinazione ha portato l’Inter a essere un club in grado di salire fino al tetto del mondo.
Sandro Mazzola, figlio del grande Valentino e simbolo di una generazione che ha vissuto il calcio come una missione sacra, ha condotto la squadra con il suo spirito combattivo e la sua classe cristallina. Mazzola è stato l'incarnazione del cuore nerazzurro, sempre pronto a rispondere presente nei momenti decisivi, con la sua tecnica sublime che ha lasciato un segno indelebile nella storia del club.
Giacinto Facchetti, forse come nessun altro, ha saputo trasmettere l’essenza dell’Inter. La sua eleganza in campo, unita alla forza interiore, ha permesso a Facchetti di essere il ponte tra due epoche: dagli albori della Grande Inter fino alla fine degli anni ‘70. La sua capacità di combinare un’ineguagliabile potenza, con tecnica, capacità realizzativa, altruismo e correttezza in campo, ha incantato due generazioni di tifosi nerazzurri.
Graziano Bini, una figura che ha contribuito con determinazione e coraggio a riportare l’Inter alla vittoria dopo diverse stagioni. Ha incarnato l’amore per la maglia in un periodo in cui l’Inter stava cercando di risalire. La sua forza di volontà e il suo impegno sono stati l’anima di una squadra tutta italiana che ha riscoperto il piacere della vittoria.
Alessandro Altobelli, il bomber sempre presente, lo "Spillo" che ha segnato nella storia e nel cuore di ogni tifoso interista. Con lui l’Inter ha vissuto momenti di gloria e lui ha saputo incarnare quella passione inarrestabile che è l'essenza stessa del nostro spirito. Classe e senso del gol, ben 209 in nerazzurro. Con impegno e sacrificio, sempre concentrato sull’obiettivo della vittoria, ma soprattutto sempre al servizio dell’Inter.
Giuseppe Baresi, capitano di un'Inter che ha dovuto rialzarsi dopo alcuni anni di difficoltà. La sua leadership solida e tranquilla ha guidato la squadra negli Anni 80. È stato un esempio di come l’amore per la maglia, possa essere più forte di qualsiasi ostacolo.
Giuseppe Bergomi, il capitano simbolo degli Anni 80 e 90, il "Beppe" o “lo Zio” che ha visto l’Inter stravincere come nel 1989, ma che ha anche vissuto momenti di battaglia. Il suo spirito indomito, la sua presenza in campo, il suo coraggio hanno fatto di lui una leggenda, sempre pronto a difendere la maglia fino all’ultimo alito di fiato.
Javier Zanetti, il capitano eterno. Con lui, l'Inter ha toccato vette storiche, ha vinto la Champions League, ha trionfato in Italia, in Europa e nel mondo. La sua dedizione, la sua capacità di essere sempre presente nei momenti di difficoltà e di grandi vittorie, lo hanno reso un esempio per generazioni intere. Con lui, ogni partita era una battaglia che si affrontava con dignità, sempre a testa alta, ma sempre con il massimo rispetto dell’avversario.
Andrea Ranocchia, il capitano che pur nei momenti di difficoltà ha sempre avuto la forza di rispondere presente per il club. Le sue capacità e le sue doti umane gli hanno permesso di condurre la squadra con coraggio e determinazione. La sua leadership si è sempre manifestata nello spirito con cui ha affrontato ogni sfida.
Mauro Icardi, il capitano di stagioni e sfide complicate che lui ha sempre affrontato senza paura. La sua implacabile capacità realizzativa è stata il traino per chiunque abbia voluto credere che l’Inter potesse essere grande ancora. Un capitano che ha portato i tifosi a sognare di nuovo, con la sua costante presenza offensiva e la capacità di trascinare la squadra rete dopo rete.
Samir Handanović, forza silenziosa. La sua fermezza, la sua continua ricerca della perfezione nel gesto tecnico, la sua capacità di non abbattersi mai, hanno trasformato l’Inter in una squadra sempre difficile da superare. Con lui, ogni rigore o ogni tiro parato era un sussulto di gioia per i tifosi. Handanovic ha condotto la squadra in una nuova epoca di successi iniziata con la conquista del 19° scudetto nerazzurro. Ha perfettamente incarnato l'essenza dell'Inter in un’era moderna, ma con la stessa passione e lo stile dei grandi capitani del passato
Lautaro Martínez, il capitano del presente e del futuro. Con la sua grinta, il suo spirito di sacrificio, il suo cuore indomito e la sua classe purissima, Lautaro rappresenta l’Inter di oggi, quella che continua a lottare per i sogni che sono stati costruiti un pezzetto alla volta, di vittoria in vittoria nel corso degli anni. Il suo spirito combattivo, il suo amore per la maglia e per i compagni, sono il segno che la tradizione dei grandissimi capitani nerazzurri continua.
Ogni capitano che ha indossato quella fascia, da Fossati a Lautaro, ha dato tutto ciò che aveva dentro di sé per l'Inter. Ogni capitano ha reso questa maglia un simbolo, un segno di eccellenza che si perpetua nel tempo. Ognuno ha contribuito con la propria passione, con il proprio sacrificio, con la propria lealtà.
E oggi, come ci ha chiesto Facchetti, siamo chiamati a urlare "Forza Inter" con il cuore, ma senza rabbia, perché siamo parte di una storia che non ha mai smesso di vivere.
Buon compleanno, Inter.
Buon compleanno, interisti.
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