Lazionews24
·20 Januari 2025
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·20 Januari 2025
Eleonora Goldoni, centrocampista della Lazio Women, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera dove si è raccontata a 360°: dall’infortunio della scorsa stagione che la ha tenuta ai box per molto tempo, all’anoressia e i pregiudizi su di lei e infine le condizioni del calcio femminile in Italia. Di seguito le sue parole.
RITORNO DOPO L’INFORTUNIO – «Tornare a vivere quello che per me ha sempre rappresentato un grande sogno è stato qualcosa di davvero speciale. Il momento più bello della mia carriera finora. Il 2024 è stato un anno davvero pazzo, sembrava di stare sulle montagne russe, ma mi ha fatto capire che perseverare può portare grandi frutti».
PRIMI PASSI NEL CALCIO – «Mio padre è stata una figura fondamentale che fin da bambina mi ha trasmesso l’amore per questo sport. Decise di portarmi con sé facendomi indossare una maglia di Bobo Vieri. Prima del fischio d’inizio gli avversari deridevano non tanto me quanto i miei compagni per il fatto che avessero una bambina in squadra. Venni notata da alcuni college statunitensi, andai in Tennessee. Ho avuto modo di sperimentare la vera America».
ANORESSIA – «Non mi vedevo mai abbastanza magari, evitavo il cibo e i momenti conviviali con amici e parenti. Avevo toccato quasi il fondo. La svolta? Quando durante una partita subii un contrasto che per poco non mi spezzò in due. Fu come andare a sbattere conto un muro. Capii che c’era qualcosa che non andava e mi impegnai a rinascere. Il calcio mi ha salvato e non mi vergogno a dirlo».
PREGIUDIZI – «In questi anni ne ho sentite di tutti i colori sul mio contro, ho le spalle larghe. Il fastidio e la rabbia che provo quando mi imbatto in discorsi del genere restano grandi, perché anteporre l’aspetto estetico di una donna suoi talenti e alle sue capacità significa minare il rispetto per la sua persona e enfatizzare una cultura contro cui continuerò sempre a far sentire la mia voce».
COME STA IL CALCIO FEMMINILE ITALIANO – «Sono convinta che l’Italia possa arrivare al livello delle nazioni che ad oggi detengono record su record. Il calcio non è soltanto maschile, se è qualcosa che vi rende veramente felici inseguite il vostro sogno con tutte voi stesse».