L’Udinese e la tradizione artigiana di sfornare centrali di talento | OneFootball

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·12 Februari 2025

L’Udinese e la tradizione artigiana di sfornare centrali di talento

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Nonostante ci fossero tutti i presupposti per la fuga del Napoli di Conte, la lotta Scudetto rimane apertissima. Merito dell’Udinese, data quasi per spacciata in questo turno di Serie A e uscita con un punto da uno Stadio Maradona che non vedeva l’ora di festeggiare. In primo piano non ci sono gli azzurri, ma il gran gol di Ekkelenkamp, le giocate illuminanti di Thauvin, le parate di Sava e, perché no, l’ennesima prestazione convincente di Oumar Solet.

Il francese, arrivato a gennaio a zero, è già un pilastro nello scacchiere di Runjaić. Ed è anche l’ultimo di una serie di difensori pescati in giro per il mondo e poi finiti tutti nei radar di club importanti. Una tradizione avviata anni fa con Cristian Zapata, scovato in Colombia e poi rivenduto per 9 milioni al Villarreal, e Mehdi Benatia, preso a zero dal Clermont e poi passato alla Roma per 13.5 milioni. Questo avveniva nei primi anni ’10, ma ancora oggi le Zebrette sono uno dei miglior club nello scouting dei difensori (e non solo).


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Udine, la città dove i centrali rinascono

Sono vari i centrali che, in tempi recenti, sono arrivati a Udine da scommesse e poi si sono rivelati dei profili più che affidabili. Ricordiamo Rodrigo Beçao, strappato al Bahia per 3 milioni di euro e poi rivenduto al Fenerbahçe per oltre 8. Era arrivato in Italia dopo una parentesi al CSKA Mosca e in poco tempo si è imposto, soprattutto sotto la guida tecnica di Gotti. Per quattro anni ha offerto solide prestazioni, prima di scegliere la Turchia nonostante i sondaggi dell’Inter e altri club importanti.

In questi anni il Bluenergy Stadium è stato calcato da un altro difensore di tutto rispetto, Nehuén Pérez. Lui non era certo uno sconosciuto, tanto che l’Udinese lo ha pagato ben 8 milioni nel contesto della cessione di De Paul all’Atletico Madrid. Il talento lo ha sempre avuto, ma lo stava disperdendo in una girandola di prestiti tra Portogallo e Spagna. In bianconero ha trovato continuità e fiducia e le sue qualità sono riaffiorate. Tante squadre in giro per l’Europa lo hanno notato e alla fine se lo è aggiudicato il Porto per circa 17 milioni.

Poi c’è Pablo Marì, di cui l’Udinese non ha mai posseduto il cartellino, ma nonostante ciò ha contribuito comunque a svoltare la sua carriera. Arrivato dall’Arsenal, dopo appena 22 presenze in tre stagioni, in soli sei mesi di Serie A il centrale spagnolo ha dato ottimi segnali. Tanto da convincere il Monza a spendere 6 milioni per prelevarlo a titolo definitivo dall’Arsenal. Oggi è un nuovo acquisto della Fiorentina, dove ritrova mister Palladino.

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Un tesoretto in difesa in casa l’Udinese

Questi sono alcuni dei centrali che l’Udinese ha rivalutato nelle ultime stagioni e oggi sono pedine importanti in club che giocano in Europa. Non tutti, però, hanno lasciato il Friuli. Il club dei Pozzo, infatti, attraverso lo scouting ha rimpolpato il reparto e ha nuovi profili interessanti nella retroguardia attuale. Uno è sicuramente Jaka Bijol, baluardo difensivo da ormai qualche stagione. Preso dal CSKA Mosca nel 2022 per 4.5 milioni, il perno sloveno vanta ormai 83 presenze (condite da 5 gol e 4 assist) in Serie A. Tutte di ottima fattura, tanto che Transfermarkt lo valuta ben 18 milioni di euro e più di un big club — tra cui l’Inter — si sarebbe informato.

Poi c’è Isaak Touré, spilungone francese (è alto 206 cm) preso in prestito dal Lorient. Di recente ha subito un brutto infortunio al ginocchio, ma fino a quel momento aveva dato l’idea di essere un altro profilo futuribile con ampi margini di miglioramento. Il suo posto nella formazione titolare di Runjaić, in pratica, l’ha preso il già citato Oumar Solet. Lui giocava al Salisburgo ed era già noto ai più, insomma non era proprio l’ultimo degli scarsi. Però, dopo sei mesi di inattività, l’Udinese è stato il primo club a puntarci, prendendolo a zero. Oggi, dopo appena poche settimane, è un giocatore cardine delle Zebrette. Sembra giocare a Udinese da anni e lo dimostra ogni week-end con prestazioni solide e scorribande che fanno stropicciare gli occhi (la discesa che porta al gol del 3-2 di Bravo contro il Venezia è una meraviglia).

Ultimo, ma non per importanza, Thomas Kristensen, acquistato per 5 milioni dall’Aarhus (squadra danese, per intenderci la stessa da cui l’Inter ha preso Bisseck). Oggi è un titolarissimo e come ammesso dal DT bianconero Gianluca Nani ai microfoni di Radio Sportiva ha già gli occhi della Juventus e di vari formazioni inglesi addosso. Insomma l’Udinese con i difensori ci sa fare. La squadra friulana è sempre stata una fucina di talenti, scovati nei campionati più remoti e poi trasformati in campioni. Negli ultimi anni, però, si sarebbe specializzata nel settore dei centrali. Segnatevi il prossimo nome, Valentín Gómez, argentino classe ’03 che il club dei Pozzo sta provando a prendere a zero dal Vélez.

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