Marco Tumminello, dalla Primavera della Roma alla rinascita a Crotone: “Non ho mai mollato” | OneFootball

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·1 Mei 2025

Marco Tumminello, dalla Primavera della Roma alla rinascita a Crotone: “Non ho mai mollato”

Gambar artikel:Marco Tumminello, dalla Primavera della Roma alla rinascita a Crotone: “Non ho mai mollato”

Marco Tumminello, attaccante classe ’98 cresciuto nel settore giovanile della Roma, si è raccontato in una toccante intervista, ripercorrendo la sua carriera segnata da numerosi infortuni. Dopo aver vinto tutto con la Primavera giallorossa ed esordito in Prima Squadra nel 2016, oggi è protagonista a Crotone, dove sta ritrovando continuità e fiducia. “Non ho mai smesso di crederci”, ha dichiarato, sottolineando la sua determinazione nel superare le difficoltà.

“Mi sono rotto il crociato 3 volte. A 23 anni tutti mi consideravano uno ‘zoppo’. Stavo addirittura pensando di ritirarmi”, ha ammesso Tumminello. A dargli la forza per non mollare sono state “due cose: la determinazione e la voglia di rivalsa. Non avrei potuto finire così la mia carriera”.  Il primo grave stop arrivò durante l’esperienza al Crotone, in Serie A: “La prima volta giocavo a Crotone, era la mia prima esperienza in Serie A e stavo facendo bene. L’infortunio non mi ha sconvolto. Era una novità. Pensavo solo a ritornare in campo”. Ancor peggio fu il secondo infortunio: “La seconda volta invece è stata più tosta: stavo giocando a Pescara in Serie B e in nazionale Under 21. Ero in un bel momento di forma e quell’infortunio mi ha stroncato”. Quel secondostop lo portò vicino all’addio al calcio: “Piangevo spesso e ho anche pensato di smettere. Senza il supporto della mia famiglia e del mio procuratore non so se l’avrei superata”.Tumminello confessa: “Mi sentivo vulnerabile. La mia fortuna è stata la determinazione, grazie a questo sono tornato più forte di prima”. Il terzo crociato rotto arrivò “poco dopo il rientro: non è stato semplice, ma ormai era diventata ‘routine'”.Al ritorno in campo, ha dovuto lottare contro il pregiudizio: “Ho scoperto che tutti mi consideravano uno ‘zoppo’, dovevo dimostrare che si sbagliavano”.

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