Omicidio Boiocchi, dubbi sulla versione di Beretta. Si indaga sul ruolo di Bellocco e della ‘ndrangheta | OneFootball

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·16 April 2025

Omicidio Boiocchi, dubbi sulla versione di Beretta. Si indaga sul ruolo di Bellocco e della ‘ndrangheta

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I magistrati sospettano un coinvolgimento più profondo del clan calabrese nell’ascesa del giovane ultrà

Omicidio Boiocchi, dubbi sulla versione di Beretta. Si indaga sul ruolo di Bellocco e della ‘ndrangheta

Il 29 ottobre 2022, la morte di Vittorio Boiocchi, storico capo della Curva Nord dell’Inter, ha dato il via a un’indagine che, a distanza di quasi tre anni, continua a sollevare interrogativi e tensioni. Il collaboratore di giustizia Andrea Beretta, che si è autoaccusato di aver commissionato l’omicidio, resta al centro dell’inchiesta. Tuttavia, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, gli inquirenti non sono convinti della sua versione.


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L’autoaccusa e le contraddizioni Beretta ha raccontato di essere stato spinto a uccidere Boiocchi dopo mesi di frizioni e dissidi all’interno della curva. Secondo la sua testimonianza, il contatto decisivo sarebbe avvenuto con Mauro Nepi, noto vocalist della Nord, che lo avrebbe indirizzato verso chi poteva “risolvere il problema”. A quel punto entrano in scena i Ferdico, padre e figlio, che – secondo Beretta – si sarebbero offerti di organizzare l’omicidio dietro pagamento di 50mila euro e in cambio di una quota dei profitti legati al controllo del tifo organizzato.

L’arrivo di Bellocco e i sospetti sul clan Un dettaglio, però, solleva dubbi tra gli investigatori: solo 18 giorni dopo l’omicidio, il giovane calabrese Antonio Bellocco arriva a Milano. La sua figura è centrale: secondo la polizia, è uno degli elementi di spicco della ‘ndrangheta, proveniente da Rosarno e con legami familiari diretti con il clan Bellocco.

Il suo ingresso nella scena ultras avviene rapidamente. Viene intercettato in un incontro con Beretta e altri membri della curva in un negozio di merchandising a Pioltello, attività gestita dallo stesso Beretta. Durante la riunione, Bellocco parla apertamente delle sue origini, del padre scomparso, della madre detenuta al 41-bis, e della volontà di avere un ruolo nella gestione della curva. Inizia così la sua rapida ascesa al vertice della Nord, formando un vero e proprio triumvirato con Beretta e i Ferdico.

Il contrattacco e l’omicidio Bellocco Col passare dei mesi, le tensioni all’interno del gruppo crescono. Secondo gli inquirenti, i compagni di potere di Beretta progettano di eliminarlo. A rivelarlo è Daniel D’Alessandro, sospettato di essere stato uno dei killer di Boiocchi. La soffiata convince Beretta ad agire per primo: a settembre 2024, pugnala a morte Bellocco davanti alla palestra Testudo a Cernusco sul Naviglio.

I 18 giorni che non tornano La magistratura ritiene che Beretta non abbia raccontato tutto. Il breve intervallo di tempo tra l’omicidio di Boiocchi e l’arrivo di Bellocco è ritenuto troppo sospetto per essere una coincidenza. Il dubbio è che l’ingresso di Bellocco a Milano non sia stato casuale, ma facilitato da accordi con il clan calabrese, che potrebbe aver avuto un ruolo decisivo nel cambiare gli equilibri del tifo organizzato interista.

Prossimi sviluppi Le indagini proseguono con l’obiettivo di chiarire le dinamiche che hanno portato all’omicidio e alle faide successive. Si parla già di nuovi pentiti pronti a collaborare, e di ulteriori rivelazioni destinate a far luce sul legame tra criminalità organizzata e ultras, un tema che da anni preoccupa investigatori e istituzioni.

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