Pisa in Serie A, Filippo Inzaghi: «Non eravamo tra i favoriti, sapevamo che potevamo arrivare ai playoff, ma così…» | OneFootball

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Calcionews24

·6 Mei 2025

Pisa in Serie A, Filippo Inzaghi: «Non eravamo tra i favoriti, sapevamo che potevamo arrivare ai playoff, ma così…»

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Le parole di Filippo Inzaghi, tecnico del Pisa, dopo la storica promozione dei toscani in Serie A dopo 34 anni dall’ultima partecipazione

Filippo Inzaghi a la Gazzetta dello Sport ha raccontato la promozione del Pisa, che torna in Serie A dopo 34 anni dall’ultima partecipazione. Di seguito le sue parole.

PERCHÉ QUESTA VITTORIA VALE DI PIÙ«Perché non eravamo favoriti. È stata una promozione costruita giorno dopo giorno, già dal ritiro di Bormio. A livello umano, mi ha dato soddisfazioni enormi».


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LA TRATTATIVA CON IL PISA NON FU SEMPLICE«Era da un po’ che speravo di venire qui a vincere. Ci abbiamo messo un po’ a trovare l’accordo, poi mi sono arrivati i messaggi di Calabresi e Caracciolo: mi dissero che per me si sarebbero buttati nel fuoco. Da lì ho capito che era il momento giusto».

IL GRUPPO È STATO DECISIVO«Non ho mai sentito una lamentela, mai una multa, tutti sempre al massimo. La promozione nasce da questa unità: a Bormio ho capito che c’erano le basi mentali giuste».

IL MODELLO: IL BAYER LEVERKUSEN«Ho mostrato ai ragazzi i video della loro fase difensiva, che cominciava dagli attaccanti. Una compattezza che volevo anche da noi».

GLI INFORTUNI DI ESTEVEZ E LERIS«Non ci siamo mai pianti addosso. Mi è dispiaciuto solo per loro. Ho adattato Touré sulla fascia e ha funzionato».

DA LÌ IL 3-4-2-1«Ho voluto conoscere la squadra. Con Tramoni e Moreo sotto punta stavo tranquillo. Il dubbio era solo tra difesa a tre o a quattro».

DA SUBITO TRA LE FAVORITE«Sapevo di poter fare i playoff. Altre squadre avevano speso di più, ma noi abbiamo costruito qualcosa di speciale. 22 vittorie non arrivano per caso».

QUANDO HA ALZATO L’ASTICELLA«Dopo Palermo, alla seconda giornata. E poi Salernitana, in dieci. Ma anche le sconfitte ci hanno fortificato».

GLI STOP CHE HANNO DATO FIDUCIA«Contro Sassuolo e Spezia nel ritorno: due ko, ma dopo lo Spezia ho pensato ‘questa la vinciamo’. Me lo disse anche Simone. E aveva ragione».

I TIFOSI HANNO FATTO LA DIFFERENZA«Un’accoglienza incredibile. Ho visto gente piangere, chiedermi la Serie A. Sono felice di averli ripagati».

DA BENEVENTO A OGGI, QUANTO È CAMBIATO INZAGHI?«Oggi sono marito e padre. Ho più responsabilità, meno tempo, ma loro mi ricaricano. Ai figli come ai giocatori cerco di insegnare che i successi si conquistano».

QUALI ERRORI NON RIPETERE IN A?«La Serie A è un’altra musica. A Benevento ho pagato anche cose fuori dal mio controllo. Dovremo lavorare tanto, ma ne parleremo più avanti».

UNO SGUARDO ALLE ULTIME GIORNATE DI B«Spero che lo Spezia salga, se lo merita. E che Salernitana e Brescia si salvino, ci sono stato bene. Mi spiace per la Reggina, un giorno tornerò a finire quello che avevamo cominciato».

ADESSO TOCCA ALL’INTER SIMONE«Ha un compito più difficile del mio, ma una semifinale di Champions è un onore. Lamine Yamal mi ha lasciato senza parole, è come Messi».

UN RICORDO DEL BARCELLONA«Una semifinale saltata col Milan per una tonsillite. Mi dispiacque tantissimo. Ora tocca a Simone batterli».

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