gonfialarete.com
·26 April 2025
Quando il calcio si ferma: i precedenti storici in Italia e nel mondo

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·26 April 2025
La morte di Papa Francesco ha colpito profondamente non solo il mondo religioso, ma anche quello sportivo. In segno di lutto, la FIGC ha deciso di sospendere tutte le competizioni calcistiche italiane, dalla Serie A ai Dilettanti. Lo stop ha interessato anche la Serie B, che ha rinviato l’intero turno previsto, e parte della Serie C.
Tra le gare rinviate spiccano Parma-Juventus, Genoa-Lazio e Torino-Udinese. Anche in Argentina, patria del Pontefice, tutte le partite programmate per lunedì sono state sospese. In concomitanza con i funerali, oggi in Italia non si disputerà alcuna partita: lo sport si ferma per un ultimo, solenne saluto.
Quando il pallone si ferma: i precedenti in Italia Non è la prima volta che il calcio italiano si arresta in seguito a eventi drammatici.
2020: l’emergenza Covid-19 portò alla sospensione di tutte le competizioni calcistiche da marzo fino all’estate.
2018: la morte improvvisa di Davide Astori, capitano della Fiorentina, impose il rinvio di sette partite di Serie A.
2012: la tragica scomparsa di Piermario Morosini, durante una partita a Pescara, fermò tutte le gare del weekend.
1995: l’uccisione del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo portò allo stop dell’intera giornata di Serie A.
2007: l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti e la morte di Gabriele Sandri provocarono due sospensioni distinte del campionato.
2005: la morte di Papa Giovanni Paolo II comportò la sospensione delle attività sportive il giorno successivo.
1996 e 2011: scioperi dei calciatori bloccarono il campionato per una giornata a causa di questioni contrattuali.
1915: l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale portò all’interruzione definitiva della Prima Categoria, con lo scudetto assegnato d’ufficio al Genoa.
Quando il calcio si ferma nel mondo Anche all’estero il calcio ha dovuto arrendersi a eventi drammatici:
2022: la morte della Regina Elisabetta II comportò la sospensione della Premier League e delle competizioni britanniche per dieci giorni.
1939: la Seconda guerra mondiale fermò il campionato inglese dopo sole tre giornate.
1956: in Ungheria, la repressione sovietica interruppe la stagione calcistica.
1948: in Uruguay, uno sciopero dei calciatori paralizzò il campionato per oltre un anno.
1989: in Colombia, l’assassinio di un arbitro portò alla sospensione del torneo nazionale.
2011-2013: in Egitto, due stagioni furono cancellate a causa delle rivolte interne.
Fermarsi per rispetto Ogni sospensione non rappresenta solo un rinvio sportivo, ma un atto di rispetto verso eventi che travalicano i confini del gioco. Quando il calcio si ferma, è il segno che la vita, con la sua forza e il suo dolore, ha la priorità. In quei momenti, il valore della memoria e della solidarietà supera ogni risultato.
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