DirettaFanta
·17 Mei 2025
Torino, Vanoli: “Non guardo la loro classifica, dobbiamo solo onorare gli impegni e la maglia”

DirettaFanta
·17 Mei 2025
Il tecnico Paolo Vanoli presenterà la gara del Via del Mare contro il Lecce valida per la 37esima giornata di Serie A.
Come sta Coco e la squadra in generale? “Saul sta bene: avevamo provato alla vigilia dell’Inter se si riusciva ad evitare l’operazione, ma anche con il tutore era condizionato. Dopo la sfida abbiamo fatto un briefing per operarlo e speriamo di averlo per l’ultima di campionato, vedremo se riuscirà a recuperare per la Roma. Njie era rientrato parzialmente, ma ancora ha fastidio e paura: lo gestiamo, domani non ci sarà Sosa sta meglio, la settimana prossima torna. E poi Karamoh ha un fastidio al pube che non gli permette di sprintare. Gli altri stanno bene”
Ha lanciato tanti giovani: era un obiettivo di inizio stagione? “L’ho detto dall’inizio, è giusto che un allenatore della prima squadra segua i più giovani. La società ha fatto una bella cosa, di fare il ritiro estivo insieme, e i ragazzi si sono messi in mostra. E’ uno step importante di organizzazione. Io valuto i giovani, li tengo pronti e loro devono essere pronti per la prima squadra in caso di necessità. Gabellini è interessante, anche l’Under 18 sta facendo bene. Devono essere furbi a intuire e a sentire per migliorare, restando con i piedi per terra. Oggi si godono il momento, ma la strada magari può anche essere in prestito come capitato a Buongiorno o in questa a Dellavalle che ha fatto bene a Modena. Chi ha esordito, non lo ha fatto per piacere ma perché ha qualcosa”
Lecce in corsa salvezza: che partita sarà per il Toro? “Non guardo la loro classifica, dobbiamo solo onorare gli impegni e la maglia. Indipendentemente dal risultato o da qualche situazione come il primo tempo del Venezia, abbiamo sempre dato il 100%. A volte non risulta agli occhi, ma è ciò che faremo fino alla fine. E’ da tre gare che non vinciamo, è importante fare i tre punti perché dobbiamo tentare di conquistare il decimo posto: non è nulla, ma è qualcosa di mentalità. E poi non nascondiamo la storia, per il Toro è stato un campo difficile quello di Lecce. Se siamo uomini e conosciamo la storia, dobbiamo saperlo”
Qui ci sono le prospettive per costruire un progetto simile a quello del Bologna? “Ci sono società con opportunità di crescere per disponibilità economica, come sta facendo il Como, e poi altre che crescono con le idee, come Bologna e Atalanta. Se non ci sono queste disponibilità, tra virgolette, bisogna lavorare con le idee. E questo è il nostro obiettivo. Faccio i complimenti al Bologna, sono contento per Italiano con il quale ho giocato insieme: aveva il peso delle finali perse, finalmente ha avuto un grande successo”
Presserete alto anche a Lecce? “Con il cambio di modulo siamo diventati più aggressivi, è un aspetto per arrivare ad essere più pericolosi in zona gol. Se conquisti palla nella metà campo avversaria, hai meno campo per stressare gli avversari. A volte non lo abbiamo fatto bene, a volte come con l’Inter nella ripresa non abbiamo fatto bene le preventive, però è un aspetto che è anche una strategia. Con l’Inter ho esasperato questo perché volevo una squadra coraggiosa e che provasse a non far giocare l’Inter nonostante le loro qualità, concedendo anche qualche occasione in più. Ma se guardiamo l’atteggiamento, abbiamo avuto l’occasione di Lazaro, quella di Adams che ha sbagliato uno stop di petto, la parata di Martinez su Adams, una gran chiusura di Calhanoglu…
Queste cose non si contano, a volte si passa un messaggio negativo. Voglio questo fino alla fine, una squadra che dia tutto. Dobbiamo sempre stare in partita, anche a Lecce, e vuol dire capire i momenti di queste gare: gli avversari si giocano tantissimo, l’aspetto psicologico va capito. Bisogna capire se dare pressione perché sono in difficoltà, oppure quando respirare con la difesa bassa ma rimanendo sempre aggressivi”
Come sta vedendo Casadei? “E’ un calo fisiologico. Il mercato di gennaio è pericoloso, ma siamo stati fortunati a trovare giocatori di valori e bravi a farli crescere in condizione. L’esperienza di Biraghi ed Elmas non è la stessa di Casadei: hanno tre storie diverse, Elmas con esperienza e qualità sa gestire i momenti della gara e i ritmi, Biraghi sappiamo l’esperienza, Casadei è un giovane. Non dimentichiamoci il Ricci di tre anni fa…Ora si vuole che Casadei segni sempre, ma non dimentichiamoci che è un investimento anche per il futuro”
La lezione con il Venezia è stata imparata dalla squadra? “Ogni gara insegna qualcosa, dobbiamo essere bravi nella crescita. Con il Venezia c’è stato Gineitis che ha detto che dovevamo chiedere scusa ai tifosi, sono contento che lo abbia dichiarato un 2004. Il primo tempo non è stato un problema di atteggiamento, ma abbiamo abbassato la testa ai primi errori. Eravamo partiti bene, poi abbiamo sbagliato un paio di passaggio e abbiamo perso autostima e certezze. Nel secondo tempo abbiamo reagito. Lecce sarà in trasferta e sarà diverso, è un campo ostico storicamente per il Toro, in ogni gara ci sono più partite: si possono vincere anche gare brutte, non puoi giocare sempre bene”.
Per colmare il gap dalle prime sette, serviranno più giocatori esperti per far crescere al meglio i giovani? “Il mix perfetto è avere giocatori di qualità ed esperienza per aiutare i giovane a crescere. Serve questo mix per arrivare in alto, davanti ai giovani servono giocatori da prendere come esempio”
Senza Coco passerà alla difesa a tre? “Soprattutto quest’anno, con questa rosa, siamo passati a quattro ma durante la partita possiamo anche giocare a cinque e il centrocampo può giocare a tre. Abbiamo tante soluzioni, è capitato a Napoli dall’inizio oppure da adattare in corsa. Bisogna sapere leggere e capire qual è la strada giusta e la situazione migliore. Nel calcio moderno i giocatori devono essere flessibili”
Che effetto le fa avere tante partite in contemporanea? “Mi sembra giusto, c’è in palio tanto. La Lega ha fatto la scelta migliore”
Ha parlato delle retrocessioni del Toro a Lecce: ha respirato un po’ l’aria dei tifosi? “Cerco sempre di portare avanti i valori del club, a livello sportivo e di storia. In questa settimana, ho percepito questo. Non bisogna enfatizzarlo, ma bisogna rispettarlo. E’ un aspetto che ho detto ai ragazzi, è come Superga: deve essere ogni giorno, non solo il 4 maggio. Poi quanto riesca a trasferire ai giocatori…Ci credo e faccio il massimo”
Perciun può partire titolare domani? “Mi ripeto: tutti i giocatori devono essere pronti, io non guardo la carta d’identità. Valuteremo in rifinitura, vogliamo portare a casa punti. Ma se capissi che Perciun può fare il titolare, farà il titolare. Ed è già successo per Dembele e per gli altri giovani. Non faccio giocare un giovane per dare motivazioni alla squadra o perché siamo a fine stagione, non sono i miei valori. Un giovane gioca perché è bravo, ha prospettive e aiuta la squadra. Altrimenti vengono illusi. Tutti i giovani che si allenano con noi, devono essere pronti sia a entrare sia a essere pronti a giocare da titolari. Ma non sarebbe perché non vedo la mia squadra non motivata…Il giovane gioca perché ha prospettive, dovesse giocare sarei felice perché metterebbe esperienza”
Langsung
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