DirettaFanta
·14 Februari 2025
Verona, Zanetti: “Pubalgia per Lazovic, su Tengstedt, Serdar, Faraoni e Livramento…”
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DirettaFanta
·14 Februari 2025
Ecc0 le dichiarazioni di Zanetti alla vigilia del match col Milan, che ha fatto il punto della situazione sui vari infortuni.
Oggi si è tenuta la conferenza stampa di Paolo Zanetti alla vigilia di Milan-Verona, partita valida per la venticinquesima giornata di Serie A. Il club veneto è reduce dalla pesante sconfitta in casa contro l’Atalanta per 0-5 e al momento si trova alla quindicesima posizione in classifica a 23 punti, con un distacco di soli 3 punti sulla zona retrocessione.
LA PARTITA.
“Qualcosa cambierà, ci sono vari giocatori che si candidano dal primo minuto e rientra Duda. Dobbiamo reagire a quello che è successo, concentrandoci su quello che dobbiamo fare ora e sul nostro obiettivo. Sappiamo reagire, anche se per caratteristiche ogni tanto cadiamo. Ci vergogniamo di quello che succede, ma dall’altra parte ci emozioniamo per le cose buone. I primi giorni post sconfitta sono sempre difficili, poi abbiamo fatto un lavoro insieme per tornare alla realtà. Dobbiamo avere la consapevolezza di potercela fare con la nostra squadra, senza perdere autostima. Giocare a San Siro è difficile per tutti, serve una reazione tecnica e nell’anima. Va fatto sempre perché il campionato ce lo impone e togliendoci la psicosi di queste partite con le big, perché sono i momenti belli del campionato”.
FORMAZIONE.
“Valentini si candida per un posto, mi è piaciuto quando è entrato. Duda? La squadra si sorregge su pochi leader e l’ultima formazione era veramente poco esperta. Lui è importante, ma non deve essere tutto sulle sue spalle. Bisogna crescere perché non si può perdere il carattere quando mancano questi giocatori».
GIOVANI.
«Lambourde e Cisse hanno già avuto minutaggio, ma per lanciare certi tipi di giovani deve esserci il contorno giusto. Non vuol dire che non possono giocare, ma in questo momento l’esperienza conta».
L’AVVERSARIO.
“Il Milan ha un coefficiente tecnico impressionante, ma concentrasi sulla forza dei rossoneri adesso non avrebbe senso. Conceiçao mi sembra un allenatore caratteriale, io ho il mio e ognuno ci tiene a modo suo. Dobbiamo capire cosa possiamo fare meglio noi, ma siamo in Serie A e queste squadre dobbiamo sfidarle, in maniere dignitosa e senza timore reverenziale. Ci dobbiamo credere di più, ai miei tempi avevamo più paura degli scontri diretti. Era stupendo andare a San Siro, qui è al contrario e con le grandi abbiamo paura di non farcela in partenza”.
L’ATALANTA.
“Con il senno di poi, si poteva fare tutto diversamente. Giocare più bassi e con diciotto difensori. Ma l’approccio è stato alla pari, le scelte le ho fatte probabilmente sbagliando, ma per dare coraggio ai ragazzi al Benteogdi. Il problema è che poi non puoi prendere quattro gol in venti minuti per errori individuali. In alcune partite ci mettiamo in difficoltà da soli, serve equilibrio, ma senza perdere di vista il nostro obiettivo. I miei ragazzi mi emozionano e a volte mi mandano al manicomio: guardiamo avanti con incazzatura anche perché siamo in debito con i nostri tifosi”.
CENTO PANCHINE IN SERIE A.
“Per me significa tornare indietro nel tempo e ricordarmi da dove sono partito per arrivare qui. Con il lavoro sono arrivato nel massimo campionato italiano e in una piazza meravigliosa. Non ho nessun sentimento per me stesso, penso solo al Verona e non esiste nient’altro“.
INFERMERIA.
“Lazovic e Faraoni? Principio di pubalgia per Lazovic, è rientrato ieri e si mette a disposizione a mezzo servizio. Faraoni ha avuto un piccolo stiramento, ma ci sarà per dare una mano se ci sarà bisogno. Tengstedt e Serdar saranno fuori altri due-tre partite, ma il danese può recuperare prima. Livramento è rientrato giovedì e sarà della partita, può essere utile alla gara”.