Juventusnews24
·9 gennaio 2021
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Adrian Mutu nasce a Calinesti, in Romania, l’8 gennaio 1979. È ad oggi riconosciuto come uno dei calciatori romeni più forti della storia, grazie alle sue esperienze internazionali e al ruolo svolto con la maglia del suo Paese. Mutu è un calciatore rapido in grado di coprire diverse zone di reparto offensivo. Può giocare da seconda punta o da ala, ma eventualmente anche svolgere il ruolo di trequartista con un ottimo calcio di punizione. Genio e sregolatezza sono i tratti distintivi di questo attaccante straordinario, dotato di grande qualità calcistica ma dal carattere molto difficile. La sua carriera è costellata di tanti alti e bassi che ne hanno parzialmente minato il successo, fino ad innescare una lenta parabola discendente che lo ha portato a scomparire dal panorama internazionale, per poi ritirarsi nell’anonimato.
Adrian Mutu esordisce in patria con la maglia dell’Arges Pitesti nel marzo 1997 e si fa notare nella stagione successiva sfornando assist e gol che gli regalano un posto da titolare inamovibile. La grande stagione attira su di sé l’interesse di club locali di spicco come la Dinamo Bucarest, che lo acquista l’anno successivo. Mutu confermerà le sue grandi doti trascinando la squadra alla vittoria di Coppa e Campionato, segnando 22 gol in 33 partite. Le ottime prestazioni accendono le sirene dei cinque grandi campionati europei, in particolar modo la Serie A. Così, nel 2000 l’Inter di Moratti lo porta in Italia.
L’approdo alla casa nerazzurra è tuttavia di breve durata, dove annovera solo 14 presenze e 2 reti, entrambe in Coppa Italia, prima di essere ceduto in comproprietà all’Hellas Verona. Nella stagione 2000-01 Adrian Mutu brillò poco, forse tradito dalla difficoltà del calcio italiano, ma riuscì a tornare sui suoi livelli l’anno seguente, segnando 12 gol in 34 presente che tuttavia non salvarono il Verona dalla retrocessione. La società, per cercare di monetizzare, lo cedette al Parma, che all’epoca poteva contare anche su un altro giovane attaccanti ai tempi sconosciuto: Adriano. I due giocheranno in coppia insieme e il romeno riuscirà a siglare 18 gol in 31 partite.
Il continuo crescendo del giocatore in Serie A attirò l’attenzione di un club inglese in forte ascesa in quegli anni, il Chelsea. Adrian Mutu fu uno dei primi acquisti dell’era Abramovic, il noto miliardario russo entrato in possesso dei Blues nel giugno 2003. L’approccio con i londinesi fu entusiasmante: 3 gol in 4 partite con tanto di doppietta ai rivali cittadini del Tottenham, a cui fece seguito un calo di condizione graduale che lo portò a realizzare solo 10 gol complessivi in stagione. Nella stagione seguente, venne travolto dallo scandalo cocaina e licenziato dal club con tanto di squalifica di 7 mesi. Il Chelsea, che poteva rappresentare il salto di qualità definitivo, il club della consacrazione a livello internazionale, segnò invece la sua rovina.
Adrian Mutu, tuttavia, trova il modo di rialzarsi parzialmente tornando in Italia sponda Juventus, con cui firma un quinquennale nel 2005 facendosi tesserare dal Livornoper aggirare alcuni vincoli normativi di mercato che impedivano l’inserimento in squadra di un altro extracomunitario. Non giocherà mai con la maglia toscana, ma lo farà con i bianconeri nel 2005-06, segnando 7 reti in campionato su 32 presenze. Numeri che, complice lo scandalo Calciopoli, non gli garantiranno la conferma. Mutu viene così ceduto alla Fiorentina, dove raggiungerà l’apice della sua carriera calcistica.
In cinque stagioni con la Viola, Adrian Mutu tornerà ai livelli dei suoi primi anni in Italia, fornendo molti assist e siglando un totale di 69 reti su 143 presenze. A partire dal campionato 2008-09, però, una serie di infortuni contribuiscono a ridurre la qualità del suo rendimento, costringendolo a numerosi stop. Oltre a questo, il 10 gennaio 2010 la commissione antidoping del CONI riscontra la presenza di stimolanti nei campioni del giocatore prelevati al termine della partita tra Fiorentinae Bari. Sospeso in via cautelativa, viene trovato positivo alla stessa sostanza dieci giorni dopo, durante un match di Coppa Italia in cui il rumeno realizzò una doppietta. Così, il 19 aprile arriva una squalifica di 9 mesi, cui seguirà l’esclusione dalla rosa viola dal 7 gennaio al 3 febbraio 2011 a causa del suo comportamento indisciplinato in allenamento.
A fine stagione, Adrian Mutu viene ceduto al Cesena, dove giocherà una sola stagione a ritmi discreti prima di lasciare definitivamente l’Italia per altre destinazioni estere. L’Ajaccio è il primo club a credere in lui, dove realizzerà nella prima stagione 11 reti in 28 presenze. Torna in patria nel 2014, dove concluderà la sua carriera a seguito di una breve parentesi in India. Le ultime stagioni, però, non saranno mai all’altezza di quelle d’esordio e il suo addio al calcio passerà del tutto inosservato.
Situazioni analoghe hanno accompagnato anche la sua carriera con la maglia della nazionale. Adrian Mutu è infatti, il miglior marcatore della storia della Romaniagrazie alle 35 reti segnate in 77 presenze tra il 2000 e il 2013. Fu tuttavia escluso per due anni in seguito allo scarso atteggiamento professionale registrato, con serate all’insegna dell’alcool alla vigilia di alcune partite.
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