Calcio e Finanza
·16 gennaio 2025
Calcio e Finanza
·16 gennaio 2025
Se i suoi legali non avessero bussato alla porta della corte di Cassazione probabilmente il presidente Gabriele Gravina avrebbe affrontato le elezioni della FIGC con una richiesta di rinvio a giudizio sulle spalle. L’attuale numero uno della Federcalcio è accusato di appropriazione indebita e riciclaggio.
Secondo il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, quando Gravina era ai vertici della Lega Pro, nel 2018, avrebbe ottenuto una ricompensa per aver affidato a un colosso del settore, la Isg, l’incarico di migliorare gli standard qualitativi della piattaforma di distribuzione degli eventi sportivi della Lega Pro e di progettare sistemi contro la pirateria.
Un guadagno illecito mascherato dietro una compravendita di libri e un giro di conti correnti. È questa l’accusa che ha convinto la procura a chiudere le indagini. I pm avrebbero anche chiesto il rinvio a giudizio del presidente se non fosse – scrive La Repubblica nella sua edizione odierna – per l’istanza di incompetenza territoriale sollevata dai suoi legali.
Vorrebbero spostare il procedimento a Sulmona, dove sono stati accreditati alcuni bonifici. Il reato però non si è consumato lì, ed è probabile quindi che la Cassazione rigetti la richiesta. Quando però esprimerà il verdetto le elezioni FIGC, fissate per il prossimo 3 febbraio, saranno già state celebrate.