gonfialarete.com
·12 marzo 2025
AIA, Orsato e le minacce dopo una partita: “Ho avuto paura per i miei figli”

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·12 marzo 2025
Daniele Orsato, oggi Commissario dello sviluppo arbitrale per l’AIA, ha raccontato un momento drammatico della sua carriera, quando, dopo una partita (probabilmente il discusso Inter-Juventus del 2018), gli fu assegnata una scorta per proteggere lui e la sua famiglia.
“Un arbitro sa di dover affrontare critiche, fa parte del gioco, ma quella volta era diverso: c’erano di mezzo mia moglie e i miei bambini. Il calcio non dovrebbe mai generare paura”.
Orsato ha anche sottolineato come il VAR abbia attenuato le contestazioni in Serie A, ma ha lanciato un appello per proteggere i giovani arbitri nelle categorie minori, dove le violenze fisiche sono ancora diffuse: “Dobbiamo punire le aggressioni agli arbitri come quelle contro un carabiniere. Serve più rispetto e severità”.
Nonostante i passi in avanti, nelle categorie minori rimane comunque forte il pericolo di esser presi di mira e subire anche delle violenze fisiche. Qualcosa di inaccettabile per il fischietto veneto che ha lanciato un appello ai tifosi affinché possano cambiare atteggiamento: “Pensate a quei ragazzi e a quelle ragazze come se fossero i vostri figli. Vi piacerebbe se qualcuno li insultasse pesantemente, con cattiveria e senza alcuna ragione? Se sugli spalti si partisse da questa semplice riflessione, forse si guarderebbe l’arbitro con occhi diversi, riconoscendone il ruolo e il valore invece di trasformarlo nel bersaglio di ogni frustrazione – ha concluso Orsato -. La nostra associazione e la FIGC hanno fatto grandi passi avanti dal punto di vista delle sanzioni nei confronti di chi aggredisce un arbitro. Io credo che si debba arrivare a punire l’aggressione a un direttore di gara come si fa per chi si scaglia contro un carabiniere. Ci sono giovani arbitri che vengono picchiati per motivi futili e questa per me è violenza criminale. Bisogna essere severi. Purtroppo episodi di violenza si verificano sempre più spesso nelle stazioni, nei centri storici delle città, nelle periferie….. Per questo è necessario che la famiglia torni a essere un punto di riferimento importante”.
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