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Alex Cizmic·20 luglio 2024
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Quanto accaduto in Egitto al Kazma Sporting Club ci ricorda come sia sempre buona norma verificare prima di accettare un'offerta.
Qualche giorno fa la società kuwaitiana ha comunicato di aver disputato un'amichevole ad Alessandria contro il Telephonat Beni Suef Sporting Club, squadra di seconda divisione egiziana, per poi scoprire che in realtà la compagine avversaria era composta da calciatori reclutati da Sayed Riyad, l'agente incaricato di organizzare l'incontro.
Come riportato da Goal Arabia, Riyad si è finto rappresentante del Beni Suef e ha tratto in inganno i dirigenti del Kazma, ma ben presto la menzogna è venuta a galla grazie al comunicato ufficiale del vero Beni Suef, che ha negato di aver preso parte all'amichevole e specificato di non aver ancora iniziato la propria preparazione.
Il Beni Suef ha inoltre dichiarato che agirà per vie legali contro chiunque abbia sfruttato in maniera impropria il nome del club.
Successivamente è arrivato anche il comunicato di scuse al Kazma da parte di una società denominata Star Maker Football, anch'essa parte dell'organizzazione dell'amichevole.
La Star Maker ha riferito di essere stata ingannata da una persona spacciatasi per un rappresentante del Beni Suef, probabilmente lo stesso Sayed Riyad che ha ingannato il Kazma.
In seguito all'accaduto la Federcalcio egiziana (EFA) ha suggerito a tutti i club desiderosi di organizzare amichevoli sul territorio egiziano di fare riferimento alla federazione stessa per non incorrere in truffe.
L'EFA ha anche aggiunto che non sarà possibile organizzare partite amichevoli senza previa autorizzazione della Federcalcio egiziana.