Calcio e Finanza
·30 aprile 2024
Calcio e Finanza
·30 aprile 2024
«Le norme della FIFA che disciplinano i rapporti contrattuali tra i giocatori e i club possono risultare contrarie alle norme dell’Unione sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle persone». E’ quanto si legge nel parere dell’avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea Maciej Szpunar rispetto a un caso sollevato da un ex calciatore professionista (il francese Lassana Diarra) relativamente a un suo contratto. Così, dopo il caso Superlega di dicembre 2023, il calcio torna nel mirino dell’Unione.
L’avvocato generale ritiene che «non possano esservi dubbi circa la natura restrittiva del Regolamento sullo status e i trasferimenti dei calciatori adottato dalla FIFA» per quanto riguarda la libera circolazione. Dette disposizioni sono tali da scoraggiare e dissuadere i club dall’ingaggiare il calciatore per timore di esporsi a rischi finanziari.
Nel caso specifico, il calciatore professionista in questione aveva firmato un contratto con il club calcistico russo Lokomotiv Mosca, ma appena un anno più tardi lo stesso si vedeva risolvere detto contratto da parte del medesimo club per presunto inadempimento e «risoluzione del contratto senza giusta causa». La Lokomotiv Mosca si è rivolta alla Camera di risoluzione delle controversie della FIFA per ottenere una condanna alla corresponsione di un’indennità e il calciatore ha presentato una domanda riconvenzionale chiedendo il pagamento delle retribuzioni non pagate.
Il calciatore sostiene che la ricerca di un nuovo club si è rivelata difficile perché, in forza dell’RSTC (il regolamento FIFA), qualsiasi nuovo club sarebbe stato condannato in solido con lui al pagamento dell’indennità dovuta alla Lokomotiv Mosca. Egli ha affermato che un eventuale accordo con il club belga Sporting du Pays de Charleroi è fallito proprio a causa delle condizioni previste dall’RSTC e ha citato la FIFA e l’URBSFA (organismo direttivo del calcio belga) dinanzi a un organo giurisdizionale belga per ottenere il risarcimento del danno e del lucro cessante pari a 6 milioni di euro.
Nelle sue conclusioni presentate in data odierna, l’avvocato generale Maciej Szpunar ha proposto alla Corte di rispondere alle questioni sollevate dal giudice belga dichiarando che «le norme della FIFA che disciplinano i rapporti contrattuali tra i giocatori e i club possono risultare contrarie alle norme dell’Unione sulla concorrenza e sulla libera circolazione delle persone». Lo stesso ritiene che non possano esservi dubbi circa la natura restrittiva dell’RSTC per quanto riguarda la libera circolazione.
Per quanto riguarda le norme in materia di concorrenza, l’avvocato generale Szpunar rileva che, per loro stessa natura, le disposizioni dell’RSTC limitano la possibilità per i calciatori di cambiare club e, viceversa, per i (nuovi) club di ingaggiare calciatori, in una situazione in cui un calciatore abbia risolto il suo contratto senza giusta causa. In tal modo, l’RSTC, limitando la possibilità dei club di ingaggiare calciatori, incide necessariamente sulla concorrenza tra club nel mercato dell’acquisizione di calciatori professionisti.