Bisseck rivela: «Nagelsmann mi ha contattato. Spero in un invito!» | OneFootball

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·4 febbraio 2025

Bisseck rivela: «Nagelsmann mi ha contattato. Spero in un invito!»

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Dal presente e il futuro all’Inter a quello con la Nazionale tedesca: Aurel Bisseck racconta le sue ambizioni future in un’intervista rilasciata a Sky Sport deutschland.

CONTATTI – Yann Aurel Bisseck rivela di aver avuto dei contatti con l’allenatore della nazionale Julian Nagelsmann: «Non è che abbiamo una comunicazione WhatsApp in corso. No, ho avuto una conversazione con lui a novembre. Da allora non ci siamo più parlati. Ma non è qualcosa che mi aspetto. Non mi aspetto che sia l’allenatore della nazionale a chiedermelo personalmente. Ero estremamente felice e ho visto come un grande segno di rispetto il fatto che mi abbia contattato».


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Bisseck e l’ambizione di esordire con la Germania

TOCCA A ME – Yann Aurel Bisseck prosegue, sulla possibilità di approdare nella Prima Squadra della Germania: «Spero di rimanere sotto i riflettori. Credo di stare andando abbastanza bene. Mi sono infortunato di recente, ma sono sicuro che avrò i miei minuti a febbraio e inizio marzo. E poi tocca a me. Poi devo dimostrare di cosa sono capace e sperare che l’allenatore della nazionale se ne accorga. E poi ovviamente spero in un invito».

COSTANZA – Su Julian Nagelsmann continua Bisseck: «La conversazione è durata circa cinque minuti e mezzo. Mi ha detto di continuare così. Mi ha detto che la mia prestazione sarebbe stata notata e che sarei stato più in alto nella classifica se avessi avuto più tempo di gioco costante. Ecco cosa è successo. Soprattutto a dicembre e all’inizio di gennaio. Ora spero che continui così, e poi vedremo. Ho sempre giocato per la Germania e ho militato nella maggior parte delle squadre giovanili, sono stato capitano della squadra U21. Al momento mi piacerebbe giocare per la DFB».

PIANO B – Sul suo passato Bisseck dichiara: «Pensieri su una possibile fine della sua carriera durante il periodo trascorso in Portogallo? Sì, ce ne sono stati. Soprattutto dopo il secondo infortunio. Avevo già un piano ben ponderato. Era quello di trasferirmi a Berlino con un amico. Per studiare qualcosa. A Potevo già vedermi in quello (ride). Fortunatamente, le cose sono andate diversamente. Il mio amico è felice ora, però. Sono felice per lui che abbia preso la sua strada – e sono felice per la mia. La cosa più importante è che siamo entrambi felici. Ho sempre voluto studiare medicina. Sono sicuro che avrei trovato qualcosa. Ma guardandomi indietro, sono molto, molto felice di non dover fare esami, ma di poter giocare a calcio davanti a 70.000 spettatori».

IL SALTO – Yann Aurel Bisseck conclude: «Non è facile per nessun club fare il salto dal livello giovanile a quello professionistico. Per me è stata una situazione molto speciale e difficile per il club con la retrocessione battaglia. All’epoca molti giocatori erano infortunati. In generale ero felice di aver potuto debuttare per la squadra della mia città natale. Ovviamente, avrei voluto che le cose fossero andate diversamente dopo la retrocessione, perché pensi: “Ok, ora c’è una Ricostruzione, ora vengono integrati giochi più nuovi.’ Ma fin dall’inizio ci è stato detto: “Non abbiamo intenzione di collaborare con voi”. L’idea di non pianificare davvero giocatori giovani dipende sempre dal club. Semplicemente non era destino in quel momento».

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