Bologna in finale, Beppe Savoldi: «Dicono che Castro mi somigli… Italiano bravo a capire la città e nella gestione di una cosa. Il Milan è forte ma ha un difetto evidente» | OneFootball

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·26 aprile 2025

Bologna in finale, Beppe Savoldi: «Dicono che Castro mi somigli… Italiano bravo a capire la città e nella gestione di una cosa. Il Milan è forte ma ha un difetto evidente»

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Bologna in finale, Beppe Savoldi: «Dicono che Castro mi somigli… Italiano bravo a capire la città e nella gestione di una cosa. Il Milan è forte ma ha un difetto evidente»

Dopo più di 50 anni il Bologna ha l’occasione di rivincere la Coppa Italia. L’ultima volta, nel 1974, batté il Palermo in finale e in squadra aveva un bomber del calibro di Beppe Savoldi. A La Gazzetta dello Sport il centravanti che poi avrebbe sconvolto il mercato col passaggio al Napoli unisce presente e passato.

LA COPPA ITALIA – «Devo dire una cosa: a quei tempi la manifestazione era meno considerata di oggi. Molto meno, anche se comunque prestigiosa, sia chiaro. Non è che le squadre puntassero come accade oggi ad arrivare alla vittoria. Oggi vale di più e sarei davvero felice se il Bologna la riportasse a casa».


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IL PALERMO CONTESTO’ IL RIGORE – «Qualche anno fa vengo invitato a Palermo da una persona, un professore, che poi è diventato un amico. Aveva deciso di creare un dibattito, un incontro a scuola inquadrando ancora una volta quella finale storica per il Palermo. Beh, quella mia testimonianza sembrò quasi una ammissione».

UN RIGORINO – «Bulgarelli prese il fallo, diciamo che fu un rigore un po’ così. Non so se fu Arcoleo a causare il penalty ma anche lui venne a quell’incontro organizzato per le scuole: sono onesto, quel giorno avrebbe meritato di vincere il Palermo. Noi non giocammo bene. Per niente. Meritavano loro, questo posso onestamente affermarlo anche oggi senza ombra di dubbio».

CASTRO E ORSOLINI – «Orsolini ha fantasia, colpi, estro, qualità:quando è in giornata non lo fermi proprio; e merita la Nazionale, su questo non ci sono dubbi. E poi Santiago Castro. Se mi assomiglia? Qualcuno ha detto di sì ma abbiamo caratteristiche diverse. Semmai è la sua rabbia nel cercare sempre qualcosa e la porta che ne faranno un giocatore importante, ha numeri e forza non indifferenti. E poi: beh, non scende in campo ma sta diventando sempre più bravo, Vincenzo Italiano».

ITALIANO – «È stato bravo a capire contesto e città. Bologna è una città che vive bene e che ti lascia vivere. Va capita e va assecondata. Ti cambia, ti fa migliore. E lui è stato bravo a capire dov’è e a cogliere l’essenza della città. Poi, sul campo, è stato altrettanto apprezzabile nell’assecondare le qualità e le caratteristiche dei giocatori che ha trovato e preso. È diventato bravo, molto bravo. Per il gioco che fa ed evidentemente per una gestione del gruppo che sa portare frutti».

IL MILAN IN FINALE – «Il Milan è forte ma battibile. Tutto è possibile. Se Italiano capisce che le lacune del Milan sono difensive e su quale giocatore puntare le attenzioni… Beh, non dico altro… Non so se vado a Roma ma sono col Bologna, questo è certo…».

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