Zerocinquantuno
·13 gennaio 2025
Zerocinquantuno
·13 gennaio 2025
Ormai recriminare sui punti buttati non ha più troppo senso perché, evidentemente, la squadra ha questa tendenza: il Bologna ha perso 15 punti da situazioni di vantaggio, seconda solo al Venezia con 20.
Se ricordate, tale caratteristica era tipica anche della Fiorentina di mister Italiano, e la mia non vuol essere una critica ma solo una constatazione, perché se spesso vieni recuperato vuole altresì dire che altrettanto spesso sei in vantaggio: mica roba di poco conto!
Tra l’altro il Bologna ha giocato anche ieri una buona gara, a tratti ottima, dominando tatticamente una Roma che ha dovuto contro-giocare, con un Dominguez in crescita esponenziale ed un Odgaard ormai su livelli impensabili per quello che doveva essere un jolly offensivo e invece si sta rivelando un titolare fisso.
Quindi avanti così, in futuro capiterà anche di non farsi recuperare: l’importante è trovarsi in vantaggio e alla lunga, anche per una questione di probabilità, saranno più le partite vinte rispetto a quelle in cui vieni ripreso.
Chiudo con una considerazione circa il mancato utilizzo di tutti i calciatori a protezione della porta nell’occasione dell’ultimo corner a favore della Roma, che ha poi generato il rigore per i giallorossi: tenere tre uomini alti lontano dall’area significa portare meno calciatori avversari in zona gol, ma significa anche permettere a chi attacca di avere più spazio per potersi muovere dentro l’area di rigore e battere il diretto avversario.
Sarebbe interessante conoscere le motivazioni di Italiano circa questa scelta perché, se nel corso del match in situazione di parità o svantaggio può apparire anche una scelta coraggiosa, offensiva, di ‘mentalità vincente’, al 94′ con un risultato da difendere forse (e aggiungo forse, perché la controprova non esiste) può essere controproducente: riempire l’area con tutti i calciatori, fare densità per togliere spazio dentro al quale chi attacca può trovare varchi e velocità di esecuzione, ad esempio per un terzo tempo in salto, mi sembrerebbe una soluzione più logica.
Se Ndicka avesse avuto meno spazio, forse non sarebbe arrivato sul pallone col piede per tentare di rimetterlo in mezzo, magari avrebbe trovato più ostacoli lungo il suo percorso: come dicevo non abbiamo la controprova, ma ritengo che su questo tema si possa liberamente dibattere.