OneFootball
·30 novembre 2024
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Una finale di Coppa Libertadores incredibile al Monumental: il Botafogo trionfa 3-1 sull’Atlético Mineiro, nonostante abbia giocato in inferiorità numerica fin dal primo minuto.
La sfida tra le due squadre brasiliane, oltre a decretare i campioni continentali del Sud America, assegnava anche l’ultimo posto disponibile per la Coppa del Mondo per Club in programma l’anno prossimo.
Presente anche Novak Djokovic, che ha portato in campo il trofeo: il tennista serbo si trova a Buenos Aires per giocare la partita d'addio di Del Potro.
The crossover you didn’t see coming today: Novak Djokovic presenting the Copa Libertadores trophy 🏆–
La partita si apre subito con un episodio clamoroso: un cartellino rosso. Dopo appena 30 secondi, Gregore del Botafogo tenta un intervento a gamba tesa e finisce per colpire con i tacchetti la testa di Fausto Vera dell’Atlético Mineiro.
Nessun dubbio sull'espulsione, la terza espulsione più rapida nella storia della Libertadores, la più veloce mai avvenuta in una finale.
E Fausto Vera? Nessun problema: gioco fermato per qualche minuto per permettere ai dottori di dargli qualche punto di sutura in testa e il centrocampista argentino può rimanere in campo.
Nonostante l'inferiorità numerica è però il Botafogo a passare in vantaggio con un gol di Luiz Henrique al 35' dopo un batti e ribatti in area. È la terza volta che una squadra va in vantaggio in inferiorità numerica in finale di Libertadores.
La follia però non è finita: il portiere dell'Atlético Mineiro Everson commette un'uscita imprudente. Dopo la review al VAR l'arbitro non ha dubbi: rigore per il Botafogo.
Alex Telles non sbaglia e il Botafogo raddoppia al 44': 2-0 dopo un tempo intero giocato in dieci uomini. E nessuna squadra era riuscita a segnare due gol in una finale di Libertadores giocando con un uomo in meno.
Il secondo tempo si apre in maniera altrettanto rocambolesca: dopo appena 1'20" di gioco l'Atlético Mineiro accorcia le distanze. Il gol è di Eduardo Vargas: un fantastico colpo di testa che si infila all'incrocio dopo il corner battuto da Hulk e che riapre la partita.
C'è spazio anche per un siparietto particolare che vede coinvolto l'arbitro: al 78' Facundo Tello, il direttore di gara, è costretto a interrompere il gioco per qualche istante. Il motivo? Un malfunzionamento all'equipaggiamento per comunicare con i giudici di linea.
All'86' l'Atlético Mineiro arriva vicinissimo al pareggio ben due volte: è Eduardo Vargas a sfiorare la doppietta in entrambe le occasioni.
Il primo tiro esce di poco sopra la traversa, mentre nella seconda occasione, solo di fronte al portiere, Vargas forza il pallonetto e la manda lontano dai pali. Una partita incredibile fino all'ultimo minuto: mancano 10" al fischio finale dopo sette lunghi minuti di recupero quando il Botafogo colpisce di nuovo.
È 3-1, con un gol segnato da Junior Santos al 97' di una partita disputata interamente in inferiorità numerica. Solo un'altra volta era capitato in una finale.
Il Botafogo vince così la prima finale di Copa Libertadores disputata in tutta la sua storia. Una finale incredibile e destinata a entrare nella storia.
📸 Buda Mendes - 2024 Getty Images