Bravo Bologna, siamo fieri di te! Ennesima bella prova e altro risultato di prestigio per salutare la Champions: 1-1 in casa dello Sporting | OneFootball

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Zerocinquantuno

·29 gennaio 2025

Bravo Bologna, siamo fieri di te! Ennesima bella prova e altro risultato di prestigio per salutare la Champions: 1-1 in casa dello Sporting

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Il Bologna conclude la sua memorabile – e speriamo ripetibile – avventura nella Champions League 2024-2025 tornando a Lisbona, dove già aveva pareggiato 0-0 contro il Benfica l’11 dicembre, per sfidare lo Sporting, alla ricerca di un posto nei playoff. I rossoblù giocano per l’orgoglio (rappresentato anche da quasi tremila tifosi presenti all’Estádio José Alvalade), il ranking e il premio partita, e Italiano pur operando un certo turnover manda in campo un 4-2-3-1 di tutto rispetto: Ravaglia (all’esordio nella competizione) in porta, Holm, Beukema, Casale e Miranda in difesa, capitan Ferguson e Pobega in mediana, Ndoye e Iling-Junior a piede forte sulle fasce e Fabbian dietro a Castro in avanti. Sul versante lusitano Rui Borges, orfano del super bomber Gyokeres, risponde schierandosi in maniera speculare con l’ex leccese Hjulmand e Debast a centrocampo e un terzetto formato da Trincão, Bragança, Catamo alle spalle dell’unica punta Harder. Il BFC dimostra fin dall’avvio che il piglio è quello giusto, e al 4′ Beukema coglie la traversa di testa impattando benissimo un angolo di Ferguson. Proprio lo scozzese, al 10′, è costretto al cambio per un fastidio muscolare, e viene rilevato da Moro. I padroni di casa reagiscono fra il 13′ e il 17′ con due tiri di Harder, il primo bloccato da Ravaglia e il secondo sbilenco, quindi al 18′ è Pobega a non inquadrare il bersaglio dal limite. Al 21′ però lo stesso Pobega, andando a deviare nel sacco una traiettoria da corner di Moro prolungata dal solito Beukema, porta in vantaggio i felsinei. Felsinei che continuano a fare la partita e a rischiare qualcosa solo in contropiede o su piazzato, come al 24′, quando una punizione di Debast sibila vicino all’incrocio. Poco dopo la mezzora Fabbian si avventa su un bel cross di Holm ma colpisce la sfera di stinco e non impensierisce Israel, poi al 40′ Harder si insinua in area ma vede il suo tentativo murato da Ravaglia, bravissimo pure nel recupero a respingere un’inzuccata da sottomisura di Hjulmand (l’arbitro Bastien aveva comunque ravvisato un fallo in attacco). E così all’intervallo, giustamente, il punteggio recita 0-1. Italiano approfitta della pausa per sostituire Beukema e Holm, stanchi e ammoniti, con Erlic e Lykogiannis (adattato a destra). Ravaglia diventa capitano e all’8′ risponde presente su un sinistro dalla distanza di Catamo, ma ancora più bravo è il suo collega Israel all’8′: fuga di Ndoye, palla a rimorchio per Pobega, piattone in corsa del numero 18 e paratona dell’estremo difensore uruguaiano. Al 15′ sempre Ravaglia dice di no a Fresneda, e intanto Rui Borges cambia Debast (infortunato) e Bragança coi classe 2007 João Simões e Quenda. Trascorrono due minuti e Ndoye, ben imbeccato da Iling-Junior, calcia addosso a Castro e vanifica una ghiotta chance, quindi al 20′ lo svizzero ci prova in volée dai sedici metri ma la mira non è granché. Pobega, senza dubbio uno dei migliori in assoluto, sfiora l’eurogol con un missile da posizione defilata, poi vista la comprensibile stanchezza viene sostituito da Odgaard (entra anche Dallinga e si passa al 4-4-2). I rossoblù sembrano in pieno controllo della situazione e lo Sporting, a forte rischio eliminazione, dà l’idea di essere in confusione. Al 32′, però, Simões si accende all’improvviso, sgasa sull’out mancino e sfodera un passaggio rasoterra che si infila fra le gambe di Erlic, taglia fuori Ravaglia e favorisce l’inserimento di Harder, che anticipa Casale e fa 1-1. Gli uomini di Italiano, encomiabili, si rimettono subito a lottare e manovrare, e al 35′ avrebbero anche l’occasione per rimettere la testa avanti, se non fosse che Ndoye spreca un invitante ripartenza sparando alle stelle nel momento clou. Lì i portoghesi capiscono che forse, tutto sommato, va bene così, piazzano cinque elementi in difesa e si accontentano di un pareggio che li conduce, per il rotto della cuffia (23° posto) ai playoff. Il Bologna termina il suo percorso nella coppa più prestigiosa con un altro risultato di prestigio, consapevole che avrebbe meritato di più sia in questa gara che nell’intera fase campionato, chiusa in 28^ posizione con 6 punti. C’è un pizzico di rammarico, per le buone o talvolta ottime prestazioni offerte e nel contempo guardando le squadre che si sono qualificate al turno successivo (senza andare lontano, Juventus e Milan), ma anche tanto orgoglio e la certezza che giocando così in campionato l’Europa, e magari di nuovo la Champions, resterà fino alla fine un traguardo raggiungibile.


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SPORTING LISBONA-BOLOGNA 1-1

SPORTING LISBONA (4-2-3-1): Israel; Fresneda, Diomande, G. Inacio, Araujo; Hjulmand, Debast (5′ st J. Simões); Trincão (42′ st M. Reis), Bragança (16′ st Quenda), Catamo; Harder. A disp.: Kovacevic, Callai, Juste, Esgaio, Brito, Felicissimo, Couto, R. Nel, Moreira. All.: R. Borges

BOLOGNA (4-2-3-1): Ravaglia; Holm (1′ st Lykogiannis), Beukema (1′ st Erlic), Casale, Miranda; Ferguson (10′ pt Moro), Pobega (30′ st Odgaard); Ndoye, Fabbian, Iling-Junior (34′ st Dallinga); Castro. A disp.: Skorupski, Bagnolini, Ravaglioli. All.: Italiano

Arbitro: Bastien (Francia) Ammoniti: 23′ pt Holm (B), 41′ pt Beukema (B), 43′ pt Debast (S), 44′ pt Iling-Junior (B), 11′ st Lykogiannis (B), 21′ st J. Simões (S), 28′ st Erlic (B), 42′ st Hjulmand (S), 48′ st Quenda (S) Espulsi:Marcatori: 21′ pt Pobega (B), 32′ st Harder (S) Recupero: 2′ pt, 6′ st

Simone Minghinelli

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Foto: Carlos Rodrigues/Getty Images (via OneFootball)

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