gonfialarete.com
·25 settembre 2024
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Uno dei colpi più importanti del nuovo Napoli è stato sicuramente Alessandro Buongiorno. Il difensore italiano, ex Torino, è diventato un nuovo calciatore del Napoli in estate, dopo l’arrivo di Antonio Conte. Nelle prime partite il rendimento di Buongiorno è stato ottimo e la sua squadra vanta un solo gol subito con lui in campo, tant’è che l’unica gara che ha saltato è quella di Verona, dove il Napoli ne è uscito sconfitto per 0-3. Il nuovo centrale è stato sicuramente un elemento aggiunto per Conte e ha dato più solidità ad un reparto che lo scorso anno ha subito davvero troppe reti.
Alessandro Buongiorno, ha rilasciato un’intervista in esclusiva in occasione del raduno di settembre della Nazionale a Vivo Azzurro TV: “A sei anni la prima esperienza che ho fatto è stata in porta, ma mia mamma aveva paura che prendessi freddo. Così ho iniziato a giocare in difesa e non ho più smesso.
Sono sempre andato bene a scuola, ho sempre reputato che studiare ti apra la mente e ti aiuti sia nella vita sia nel calcio. Al liceo a volte studiavo fino alle tre di notte e la mattina arrivavo mezzora prima a scuola per farmi interrogare dai professori perché nel pomeriggio dovevo allenarmi. Mi sono diplomato e ho deciso di continuare a studiare, prima con la triennale e poi con la magistrale in management dello sport. Ho notato la differenza abissale anche nella velocità di pensiero in campo nei periodi in cui studio rispetto a quando non studio.
Ho sempre fatto gli album delle figurine, i miei nonni me le compravano. Quando ho trovato la mia figurina e l’ho attaccata è stata una bellissima emozione. Quando sei piccolo vedi i giocatori sull’album come degli eroi, speri di arrivare anche tu un giorno sull’album.
È un momento altissimo della mia carriera, rappresentare la maglia azzurra è un onere e un onore. Da bambino guardavo la Nazionale sperando nel profondo del mio cuore di arrivarci a giocare un giorno.
La finalina di Nations League contro i Paesi Bassi? Mi trovavo in vacanza in Spagna. Il giorno prima di ricevere la chiamata ho fatto uno scherzo ai miei amici dicendo che mi avevano convocato e che dovevo andarmene. È successo davvero. Ho preso l’aereo e ho raggiunto i compagni in Olanda. Mister Mancini mi ha provato tra i titolari prima della finale per il 3° posto, poi nello spogliatoio ha letto la formazione ed ero nell’undici di partenza.
Spalletti? Con il mister ho un bellissimo rapporto, ci sentiamo spesso anche al telefono. È una persona che ti fa crescere molto, non solo dal punto di vista tecnico ma anche da quello umano. Con lui sto migliorando e spero di continuare a farlo…”
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