Cagliari, Ranieri: “Mi auguro di non dover tornare ancora una volta” | OneFootball

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·23 settembre 2024

Cagliari, Ranieri: “Mi auguro di non dover tornare ancora una volta”

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Durante una festa a Loreto Aprutino in ricordo di Gigi Riva, Claudio Ranieri ha commentato in modo informale la situazione del Cagliari, escludendo però un ritorno in panchina.

Gigi Riva ci ha lasciato il 22 gennaio scorso, ma il suo ricordo rimane vivo, soprattutto tra i tifosi del Cagliari e di tutta la Sardegna. Con 208 gol dal 1963 al 1977, Riva ha vinto uno storico scudetto da capocannoniere, entrando nella storia del calcio italiano e immortalando il Cagliari tra le grandi. Alla festa per ricordarlo non poteva mancare Claudio Ranieri, un altro personaggio che ha scritto la storia del Cagliari. Ranieri ha portato la squadra dalla Serie C alla Serie A, ed è tornato due anni fa con la missione di riportarla in massima divisione, raggiungendo la salvezza l’anno successivo. Dopo il suo ritiro, Davide Nicola lo ha sostituito, anche se al momento non è riuscito a trovare la giusta formula per la squadra.


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Ranieri: “Il Cagliari non ha bisogno di cambiare allenatore”

Intervistato sulla situazione attuale, Ranieri ha confermato il suo legame affettivo con la squadra sarda, ma ha escluso ogni possibilità di tornare nel calcio professionistico:

«Nella vita di un allenatore ci sono momenti belli e brutti. Nei momenti difficili mi sono sempre aggrappato ai ricordi di Cagliari. Nicola (figlio di Gigi Riva, ndr) ha insistito perché io tornassi. La prima volta, fu il presidente Orrù a chiamarmi dopo che avevo battuto il Cagliari con il Campania Puteolana. Avevo molti dubbi, ma poi vincemmo la Serie C, arrivammo in Serie B e infine in Serie A. Poi andai a Napoli. Tornare a Cagliari è stato un sacrificio, ma sapevo che la squadra era in difficoltà, e Gigi mi voleva lì. Mi ha chiamato prima della partita contro il Bari, quella decisiva per la Serie A, dicendomi che tutta l’isola era dietro di noi. Mi auguro di non dover tornare ancora una volta a Cagliari, perché non serve un cambio di allenatore.»

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