PianetaSerieB
·17 aprile 2025
Candreva elogia Iervolino: “Ad averne di presidenti così, uno dei pochi che ci mette la faccia”

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·17 aprile 2025
Nonostante l’addio, il calcio non si è mai allontanato dalla vita di Alessandro Candreva per via delle emozioni che faticano ad andare via. Tra queste figurano sicuramente quelle provate nei due anni in cui ha vestito la maglia della Salernitana, ripercorsi nel corso della puntata podcast “Vianema” pubblicata dalla società granata sui propri canali ufficiali, e riportata dal sito salernitananews.it, dove il fantasista ha speso anche delle parole al miele nei confronti del presidente Iervolino.
Ecco le sue parole
Sul suo trasferimento: “C’è stata questa telefonata ed opportunità di venire a Salerno. Sono sempre stato attratto dalle piazze pesanti che danno entusiasmo che caricano. Ho preso la palla al balzo e sono sceso a Salerno decidendo in pochi giorni. Sono stato veramente bene nei due anni. Il primo anno ho avuto molte emozioni e mi sono divertito“.
Sulla retrocessione vissuta: “La retrocessione dello scorso anno è stata molto brutta perché non abbiamo combattuto. Nessuno se l’aspettava dopo il percorso fatto l’anno precedente. Le responsabilità le ho sempre prese nella mia carriera ed anche l’anno scorso ho continuato a farlo. Non è successo solamente negli ultimi anni di Salerno. Dispiace per come sia finita perché retrocedere così è stato brutto soprattutto per i tifosi. Qui ho trovato una grande tifoseria che mi ha voluto bene dal primo giorno e ci sono rimasto male perché non ci sono riuscito a salvare la Salernitana insieme ai miei compagni. E’ stato un brutto passaggio della mia carriera. Dispiace per l’ultimo anno perché come detto prima avrei chiuso la carriera con un giro di campo in uno stadio pieno mentre l’ho chiusa con tristezza da parte di tutti, io in primis. E’ dispiaciuto vedere quelle facce che abbiamo deluso: non solo i tifosi ma anche la società. La vita continua e cadono sempre tutti con annate travagliate e negative: si vede anche quest’anno“.
Sul suo ritorno al Mary Rose: “Entrare al Mary Rosy sotto altre vesti mi ha fatto strano. Non pensavo di smettere, ma dopo tutti questi mesi era giusto arrivare ad una conclusione. Avrei smesso in un’altra maniera però non è stato possibile. Non mi rammarico di nulla e sono contento del percorso fatto. Il pallone mi ha dato tanto e mi ha dato emozioni che rimangono dentro difficili da spiegare. Sono emozioni tue anche nel negativo perché alcune volte ti ritrovi da solo. Il mio periodo più difficile è stato quello di Parma e Cesena. Non trovavo una collocazione tattica precisa ed ogni anno andavo in prestito. Poi, arrivato alla Lazio nel 2012, è cambiato tutto grazie a Mister Reja che mi ha collocato in un punto preciso da cui non sono mai uscito“.
Sul Presidente: “Ad averne di presidenti come Iervolino. A volte ci siamo scambiati delle parole e delle chiacchiere, ho detto che alcune volte era troppo buono con la squadra avendo avuto trascorsi con presidenti più tosti. Il problema è che come sbaglia il presidente sbaglia anche l’allenatore e sbagliano anche i giocatori. Salerno deve essere contenta di essere rappresentata da un presidente che ci mette la faccia anche se nell’ultimo periodo non è stato troppo presente. Deve combaciare tutto in un ambiente. I risultati fanno la differenza, noi abbiamo fatto punti ovunque due anni fa ed avevamo la consapevolezza di potercela giocare con tutti: questo alzava naturalmente l’entusiasmo“.