Castellanos racconta: «Il mio obiettivo era quello di giocare con l’Argentina e approdare in Europa mi ha aiutato tanto» | OneFootball

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Lazionews24

·6 marzo 2025

Castellanos racconta: «Il mio obiettivo era quello di giocare con l’Argentina e approdare in Europa mi ha aiutato tanto»

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Castellanos, l’attaccante biancoceleste rilascia una curiosa intervista dove racconta il suo percorso che lo ha portato a giocare per l’Argentina

Ai microfoni di Dsports su Youtube ha parlato Taty Castellanos, il quale ha rilasciato una curiosa intervista parlando del suo lungo e difficile percorso calcistico che lo ha portato a vestire la maglia della sua nazionale ossia l’Argentina oltre che della Lazio.

PAROLE – Il mio obiettivo è sempre stato quello di far parte della Nazionale argentina. È stato qualcosa di inaspettato. Ovviamente, quando sei in Europa, ti prepari sempre per questo. Io mi sono sempre preparato. Chi mi conosce fin da piccolo sa che, nei club in cui sono stato, anche in campionati meno prestigiosi rispetto all’Europa, ho dovuto faticare molto per arrivare fin qui. All’epoca avevo molte offerte dalla Cina, dall’Arabia Saudita, nonostante fossi così giovane, ma non volevo accettarle. La mia volontà era venire in Europa, provare la competizione qui per guadagnarmi un posto in nazionale e poter competere a questo livello


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INCONTRO CON MESSI – È stata un’esperienza pazzesca. Ovviamente, tutti vogliono essere lì, conoscere l’ambiente… e soprattutto conoscere Leo Messi. Io volevo vederlo, incontrarlo. E sì, mi ha salutato, io l’ho salutato. Ricordo che sono arrivato insieme a Lautaro Martínez, eravamo sullo stesso volo dall’Italia. Siamo arrivati tardi, intorno alle 23, al centro sportivo. I ragazzi avevano appena finito di cenare, e lui era lì con tutto lo staff tecnico. Stavano terminando la cena. Sono andato a salutarlo. Era la prima persona che ho incontrato… ed era anche l’unica persona che in quel momento volevo davvero vedere. E niente, è stato proprio Leo. Mi ha salutato in modo molto cordiale e rispettoso

RIVER PLATE – Mi hanno chiamato due volte. La prima non ricordo se nel 2021 o 2022. Non mi chiamò Gallardo, ma mi chiamò il secondo. Ma sì, mi cercarono. La prima cosa che mi chiese fu se ero disposto a venire al River. Ovviamente gli dissi di sì, che era qualcosa da discutere, non solo a livello personale, ma anche a livello di club, per il trasferimento e per trovare un accordo che andasse bene per entrambe le squadre. Ci lavorarono per un po’, ma alla fine non si arrivò a un accordo, non tanto per una mia scelta, ma semplicemente tra i club

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