PianetaSerieB
·9 novembre 2024
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·9 novembre 2024
L’allenatore del Cesena Michele Mignani è intervenuto nella conferenza stampa prima della partita contro il Cittadella.
Ecco le sue parole, riportate dal sito ufficiale del club:
“Conosco troppo bene il Cittadella per credere ai numeri che, ahimè, hanno poco valore. Il Cittadella è una squadra viva sempre, in qualsiasi momento del campionato, in qualsiasi situazione di classifica, ma non lo dico io, lo dice la sua storia, lo dice quello che ha fatto negli ultimi anni e la qualità del lavoro che è stato fatto dalla società, dal direttore e dagli allenatori che si sono susseguiti.
Io penso che sia una delle partite più difficili del campionato e così me l’aspetto: mi aspetto una partita con toni agonistici molto alti e con tanta intensità, magari non bellissima, però noi dobbiamo andare lì consapevoli e consci che quello che è stato fatto ieri non conta più. Quello che è stato fatto ieri, se è stato fatto bene, te lo porti in classifica, ma la classifica va sempre mossa: quindi io mi aspetto una prestazione tosta da parte dei miei e andiamo là per fare punti.
Se la settimana scorsa vi avevo detto che avevo quattro o cinque dubbi, questa volta vi posso dire che ne ho tre o quattro. È vero che io non sono un allenatore che pensa che una squadra che vince non si tocca: io credo sia sempre giusto valutare il lavoro della settimana, valutare la condizione del momento e cercare di capire le caratteristiche degli avversari, che poi è l’elemento di cui voi tenete sempre meno conto, ma che noi affrontiamo per 95 minuti e, quindi, le scelte si fanno sempre in funzione di quello. È chiaro, però, che non è un turno infrasettimanale dove, come è successo a Salerno, c’era pochissimo tempo di recupero. In questo caso c’è stata una settimana di lavoro e quindi sotto certi aspetti è più semplice.
Noi abbiamo un modulo che utilizza una punta prevalentemente più alta che è stata spesso Shpendi o van Hooijdonk, poi due giocatori offensivi che dovrebbero farci giocare, darci quella qualità nei momenti in cui c’è bisogno, uscire dalla pressione degli avversari: questi sono Kargbo, Antonucci, Tavsan e Berti. È difficile schierarli tutti quanti insieme, perché poi la squadra ha bisogno di avere equilibrio, soprattutto anche in virtù e in funzione delle caratteristiche dei centrocampisti che hanno sempre giocato. Questo è il pensiero mio, poi in base alla condizione di ognuno di loro ed in base alla strategia di gara, si fanno delle scelte.”