Coco ricorda lo scambio con Seedorf: «Non sapevo nulla, sarei tornato a piedi al Milan» | OneFootball

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Inter News 24

·15 maggio 2025

Coco ricorda lo scambio con Seedorf: «Non sapevo nulla, sarei tornato a piedi al Milan»

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Le parole di Francesco Coco, ex calciatore dell’Inter, sullo scambio con il Milan per Clarence Seedorf. Tutti i dettagli in merito

Francesco Coco, ex calciatore dell’Inter, ha parlato a Radio TV Serie A dello scambio con il Milan per Clarence Seedorf e della sua carriera.

SCAMBIO CON SEEDORF – «Non sapevo niente, mi interessava poco. Verso aprile-maggio ricevetti la telefonata di Ancelotti che voleva che io tornassi, nella sua testa ero il suo terzino sinistro. Lo ringraziai e gli dissi che ero lusingato. Per lui sarei tornato a Milano a piedi da Barcellona. Però si erano rotte troppe cose, non me la sentivo di tornare. Pensavo di aver ragione, io sono sempre stato un ragazzo molto orgoglioso. Nei sei mesi precedenti, Moratti e Oriali mi chiamavano spesso, io sentivo la loro fiducia, in più tornare a Milano era il mio obiettivo. Senza contare che la Serie A era il campionato più importante. Ci fu l’occasione e tornai, non pensai alla rivalità tra Milan e Inter. Le scelte bisogna farle nella vita, il lavoro è lavoro. La mia fede milanista è rimasta intatta anche giocando nell’Inter. Tutte le esperienze che ho cercato di fare nel calcio le giudico positivamente, poi le scelte non sono sempre giuste. Il presupposto era positivo, non posso dire di aver sbagliato. E’ tutta esperienza, non ho rimpianti».


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RITIRO A 30 ANNI – «Io mi sono dovuto ritirare. Dopo la prima stagione all’Inter, feci un’operazione alla schiena andata male. Rimasi due anni e mezzo fermo perché mi recisero il nervo sciatico. Se ne parlò poco, ma non mi interessava tanto far capire alla gente che non giocavo perché ero infortunato. Lo sapevamo, ma mi davano addosso per cose extra-calcistiche. Io ho rotto due crociati, l’infortunio alla schiena mi ha tolto tutto, ho perso il 45% della muscolatura della gamba sinistra. Era quasi impossibile tornare a giocare, non riuscivo neanche a stare in piedi. Non ce la facevo più».

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