Footbola
·6 giugno 2021
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·6 giugno 2021
Il fútbol argentino ha un nuovo padrone, e si tratta del Colón de Santa Fe. I rossoneri hanno infatti vinto il primo titolo della loro ultracentenaria storia, battendo nella finalissima della Copa de la Liga Profesional il Racing Club e succedendo al bicampeón Boca Juniors nell’albo d’oro del campionato.
Il percorso del Sabalero nasce da lontano, dalla dolorosa sconfitta per 1-3 patita in finale di Copa Sudamericana 2019 contro l’Independiente del Valle: il diluvio del General Rojas di Asunción si portava via i sogni di gloria dell’undici allenato allora da Pablo Lavallén (esonerato di lì a poco) ed il tormentone “Soy Sabalero” dei Los Palmeras, che aveva fatto ballare i 40mila tifosi del Colón a seguito della squadra, rischiava di rimanere negli annali come la colonna sonora di una grande delusione.
L’arrivo in panchina di Eduardo Domínguez, invece, ha inaugurato un nuovo corso nel conjunto santafesino, sublimato con il meraviglioso percorso in questa Copa de la Liga 2021, che il Colón ha iniziato alla grande dominando il proprio girone e proseguito in scioltezza battendo Talleres (5-3 ai rigori) ed Independiente (2-0) nella fase ad eliminazione diretta, fino ad arrivare alla finale dove ha schiantato per 3-0 il Racing Club con le reti di Aliendro, Bernardi e Castro.
Un torneo che ha consacrato l’allenatore Domínguez, abilissimo nel ridare linfa e ricostruire un progetto tecnico che sembrava essersi arenato dopo la finale di Sudamericana, convincendo colonne della squadra come il portiere Burián ed il capitano Luis Pulga Rodríguez a continuare a sostenere la causa rossonera, facendo rendere al meglio una rosa perfetta per il gioco corale e le transizioni veloci, mostrate anche in finale.
Ma questo titolo è soprattutto la consacrazione del Pulga Rodríguez, “jugador de puro potrero”, di umili origini e con una carriera di idolo di periferia: un numero dieci che ad ogni partita cerca di regalare colpi a sorpresa e sorrisi ai suoi tifosi, che sia con un pallonetto, una trivela o un tunnel all’arbitro durante la foto prepartita. Il capitano del Colón ha messo in atto il suo personalissimo The Last Dance: dopo che, lo scorso marzo, aveva chiesto il trasferimento in quanto non si sentiva più parte del progetto, ha deciso di rimanere in maglia rossonera, estraendo dal cilindro un torneo da capocannoniere e da miglior giocatore, regalando ai tanti tifosi Sabaleros il titolo atteso da una vita intera.
E dalle parti di Santa Fe, mentre si balla sulle note dei Los Palmeras, c’è chi chiede a gran voce una maglia per lui nella Selección Olimpica che tra qualche mese andrà a Tokyo…