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Francesco Porzio·27 aprile 2020
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Francesco Porzio·27 aprile 2020
Ci stiamo avvicinando alla Fase 2, anche nel calcio. In attesa di capire come sarà, ci sono già degli esempi pratici di come diventerà il calcio. Come nelle Isole Far Oer, che vantano 52mila abitanti in totale, dove tutto è pronto per il ritorno del campionato.
Il Formuladeildin, campionato composto da dieci squadre, partirà sabato 9 maggio, con due mesi di ritardo sul previsto: sarà il primo campionato europeo a riprendere. ufficialmente. Nell’arcipelago il coronavirus al momento conta meno di duecento casi e non ha provocato vittime.
“In quanto piccola popolazione siamo fortunati, perchè siamo riusciti a contenere il virus in maniera efficace”, racconta a LaPresse Pall Klettskard, attaccante del KI Klaksvik, club campione in carica. “Anche qui, comunque, il Covid-19 ha avuto un grande impatto sul nostro quotidiano. Come la maggior parte dei paesi in Europa, tutte le scuole, le attività sportive, gli enti pubblici sono rimasti chiusi. Ora le cose stanno tornando alla normalità e potremo iniziare presto il campionato”.
“La Fsf, federcalcio faroese, ha dato a tutte le squadre le regole da seguire per evitare nel miglior modo possibile il rischio contagio. Abbiamo dovuto allenarci in gruppi di cinque per un paio di settimane e per due settimane non ci e’ stato permesso di allenarci insieme. Adesso, per fortuna, possiamo lavorare di nuovo con il gruppo al completo”.
“In campo ci saranno vietate alcune cose. Non ci sarà permesso stringere la mano prima, durante o dopo le partite. Il protocollo prevede borracce personalizzate, divieto di sputare per terra e pulirsi il naso, obbligo di sanificare il pallone”.
Traduzione: Repubblica
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