Conferenza stampa Conceicao: «Lavorare e tornare a vincere già con la Lazio! Fame dei giocatori? Tutti l’abbiamo. Joao Felix? Doveva iniziare in panchina a Bologna» | OneFootball

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·1 marzo 2025

Conferenza stampa Conceicao: «Lavorare e tornare a vincere già con la Lazio! Fame dei giocatori? Tutti l’abbiamo. Joao Felix? Doveva iniziare in panchina a Bologna»

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Conferenza stampa Conceicao: il tecnico portoghese presenta la sfida di domani in campionato contro la Lazio a San Siro

Sergio Conceicao, tecnico del Milan, presenta in conferenza stampa la sfida di domani sera a San Siro contro la Lazio. Milannews24 seguirà la diretta LIVE:

Come ci rialza e come si reagisce?


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«Vincere. Sappiamo della responsabilità del momento e di cosa è accaduto: per errori nostri o di altri. Risultato negativo, dobbiamo credere in momenti di piccole sfortune ma senza aggrapparci a questo. Lavorare su cosa non va e portare risultati: no altra strada».

Hanno i giocatori lo stesso fuoco che ha dentro dei lei?

«Il mio lavoro è trasmettere questo. Io ci credo veramente perchè il trofeo che potevamo conquistare lo abbiamo vinto. Abbiamo queste dodici partite e la Coppa Italia da affrontare. Migliorare su livello tattico e fisico e poi sicuramente cambiare mentalità, che deve essere al mille per cento in tutti i sensi dal primo secondo all’ultimo. Troppe distrazioni».

Ha un’idea del perchè la squadra non abbia assorbito il suo orgoglio e la sua mentalità da allenatore?

«Io sono qua per lavorare emettere a nudo quest’orgoglio perchè nella vita sono abituato a vincere. Ho vinto da giocatore e da allenatore, ho avuto un percorso di studio, ora sono qua e metto tutto a nudo, è vero! Sono in una squadra storica di nome, ma siamo altri tempi ora. Non dico nulla di nuovo, ma io capisco la mentalità e la fame dei tifosi di oggi, indipendentemente da chi sia a giocare e chi sia a parlare. Fame dei giocatori? Ogni persona ha il suo carattere, non vuol dire che uno sembra meno motivato dell’altro. Tutti abbiamo la stessa voglia di vincere».

Inizia un periodo difficile: cosa ti aspetti dalla squadra e da te stesso?

«Ho chiesto a chi va in campo di lavorare bene e di portare in campo ciò che proviamo in allenamento, questo in vista della Lazio. Io penso solo a domenica, alle prossime ore. Dare il massimo ognuno di noi, senza pensare al futuro».

Non c’è l’impressione che a volte in campo i giocatori sembrano non seguirla?

«Voi non vedete o non volete vedere, però rispetto i giornalisti con le opinioni vere, vere. Ho visto tante cose, viste e riviste. Il gol preso a Bologna è un fallo. Non ci aggrappiamo a questo am è così. A noi serve più leggerezza ed equilibrio in spogliatoio. Anche gli errori, sono stati dei momenti di distrazione ed episodi. Però ci sono situazioni che dipendono da altri e non sempre solo da noi. Anche il secondo gol, la palla era fuori a Bologna e l’ho visto io che ero nella linea laterale. Però sono sicuro che le cose girano».

L’impronta Conceicao si è vista in Supercoppa, cosa manca per vederla in campionato?

«Penso che tutti fino adesso hanno dato 100% di quel che potevano ad ora. Io spero che tutti cominciano a dare il 150%, perchè si deve andare oltre a quello che si è abituati a fare. Accelerazioni e cambi di ritmo servono, non si può andare a una media bassa. In quei momenti in Supercoppa tutto andava bene, i momenti erano dalla nostra basta pensare al gol di Musah».

Reijnders e Pulisic in calo?

«Non credo (scusa se ti interrompo). Tijjani è molto presente, sta giocando più basso ma a piena libertà di inserimento e andare davanti. Tutti possono dare di più sempre. Pulisic è diverso: il giorno della partita di Bologna il dottore mi ha detto che lui non poteva iniziare la partita. Sono contesti che mi obbligano a trovare soluzioni. Joao Felix non doveva giocare titolare».

Il parere sul rendimento di Joao Felix: ti aspettavi di più?

«Doveva iniziare in panchina con il Bologna per strategia. Lui è bravo tra le linee, tocca tanto il pallone e va in zone dove non deve. Ci siamo lavorando e lui sa che deve imparare qualcosa per essere più decisivo durante la partita».

Otto anni fa con il Nantes hai ribaltato tutto, cosa manca rispetto a oggi?

«L’ho fatto in Portogallo come in Francia. Qua è diverso, ambiente diverso: non dico in meglio o peggio».

Sfida da ex con la Lazio?

«Avversario difficile, ambizioso. Marco Baroni sta facendo ottimo lavoro e ha molta esperienza: complimenti a lui. Io ho ricordi bellissimi alla Lazio».

Con il Torino 21 tiri, con il Bologna molto meno: come si spiega?

«Sono partite diverse, con il Bologna non abbiamo mirato la porta ma abbiamo tirato. Stiamo lavorando su quello e lo faremo anche dopo la Lazio, sarà come un nuovo inizio di stagione vista la sosta».

Chiede alla sua squadra quello che si è visto a Bologna, come nel gol di Leao?

«Marcavano a uomo e dovevamo sfruttare lo spazio a metà campo attirando i giocatori e facendo inserire altri. Il gol di Leao arriva così, per questo il lancio lungo. Leao ha parlato del momento del gol, su cui avevamo lavorato. Non vuol dire che noi vogliamo giocare sempre così».

In 60 giorni ha cambiato spesso formazione, nelle prossime pensa di avere uno schema fisso?

«Bella domanda questa perchè si parla di calcio qui. Per il tempo che ho a disposizione io voglio lavorare, al di là della dinamica che ti dà la partita. Giocherà sicuramente la partita con altri moduli, ma devo lavorare sul campo. A partire da martedì lo faremo».

«La mia amarezza di quando le cose non vanno bene si sente, io non ci sto. La mia angoscia è la stessa dei tifosi, lo dico sinceramente. Delle volte sfogo a fine partita come dopo Bologna, perchè la sento così».

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