Calcio e Finanza
·26 febbraio 2023
Calcio e Finanza
·26 febbraio 2023
Il nuovo format delle competizioni europee, che entrerà in vigore dalla stagione 2024/25 con la Champions, Europa League e Conference League che vedrà crescere il numero delle partecipanti da 32 a 36, potrebbe avere già un primo effetto collaterale: rimodulare l’attuale Carabao Cup, la seconda coppa nazionale inglese, che sarebbe a rischio con l’attuale formula.
Il tema è diventato di attualità proprio nei giorni che hanno preceduto la finalissima di Wembley, in programma proprio nella giornata di oggi alle 17:30, fra Manchester United e Newcastle, che ha fatto registrare una grande corsa al biglietto, a testimonianza di come la competizione piaccia molto ai tifosi inglesi.
«L’anno scorso – il presidente dell’EFL, Rick Parry -, abbiamo avuto un pubblico record per la Carabao Cup, con quattro milioni di persone che hanno assistito alla finale. Quest’anno le presenze saranno superiori e dovrebbero portare a un record per la competizione, che è immensamente popolare. Detto questo: siamo disposti ad avere un dialogo costruttivo viste le sfide del calendario? Sì, naturalmente. Siamo pronti a prendere in considerazione praticamente ogni possibilità».
Sul tavolo, secondo quanto riportano diversi media britannici, la possibilità di dire addio alla sfida con andata e ritorno delle semifinali con anche la questione di dare la possibilità ai club impegnati in Champions League di schierare le seconde squadre.
Senza dimenticare la questione della distribuzione delle risorse all’interno del mondo calcistico inglese con le federazioni al lavoro per un accordo: «La Premier League e l’EFL hanno dialogato e abbiamo presentato – ha commentato Parry – chiare proposte finanziarie relative all’aumento dei finanziamenti per la piramide e la regolamentazione finanziaria di accompagnamento. La Premier League ha parametri chiari per le discussioni fornite da un mandato dei club concordato a novembre».
La soluzione presentata dall’EFL è che la Premier League e la EFL uniscano i loro diritti TV e dividano i ricavi, con il 25% destinato ai campionati inferiori. Il denaro verrebbe quindi distribuito tra le prime due divisioni in base al merito, con il vincitore del campionato che guadagnerebbe il doppio della squadra che finisce in fondo.