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Emanuele Garbato·11 novembre 2024
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Emanuele Garbato·11 novembre 2024
Si è conclusa la 12ª giornata di Serie A: il Napoli ha mantenuto la vetta della classifica, seguito da cinque squadre in un punto, tra cui la sorprendente Fiorentina di Raffaele Palladino.
Di seguito i voti da 10 a 0 a tutte le squadre del campionato, dal più alto al più basso.
Che l'Atalanta dopo anni di crescita potesse essere un'outsider per lo Scudetto era quasi prevedibile, che anche la Fiorentina ottenesse 25 punti in 12 giornate assolutamente no! Due prestazioni non eccezionali, soprattutto nella continuità, quelle contro Udinese e Verona, eppure entrambe hanno ottenuto il sesto successo di fila.
La Fiorentina si gode la solita certezza Moise Kean, alla prima tripletta in carriera e a livelli mai visti neppure al Paris Saint-Germain. L'attaccante vuole fare la fortuna della Viola e della Nazionale. Sarà difficile però scalzare Retegui, oggi in ombra. Con l'attacco spuntato, ci pensa Raoul Bellanova a propiziare la vittoria della Dea: assist per Pasalic, cross che propizia il 2-1 finale. Quanti assi ha nella manica Gasperini.
La squadra di Marco Baroni non vuole smettere di sognare. Proprio come Atalanta e Fiorentina, i biancocelesti si godono il secondo posto con 25 punti in classifica. Gara tutt'altro che perfetta quella contro il Monza, ma affrontata con uno spirito e una resilienza da gruppo unito e calcisticamente consapevole.
Marco Baroni per Igor Tudor sapeva di ridimensionamento e invece l'allenatore si sta rivelando perfettamente in grado di condurre la rosa a un campionato di vertice. Stupefacente, così come il pareggio realizzato da Gabriele Zappa al 90' che ha permesso al Cagliari di acciuffare il Milan reduce dal successo al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid. I sardi venivano da tre sconfitte consecutive e con questo 3-3 insperato hanno ridato fiducia a tutto l'ambiente.
Non la miglior partita della stagione, ma un'uscita davvero convincente. Derby della Mole controllato dall'inizio alla fine e vinto soprattutto a centrocampo con un Locatelli che ha giganteggiato. Thiago Motta sta prendendo le misure del nuovo incarico e la Juventus sembra aver ritrovato solidità senza rinunciare a una fase offensiva produttiva.
Notevole l'impatto di un nome a sorpresa come quello di Timothy Weah, ancora una volta in gol. Gestione di Conceiçao perfetta, col portoghese letale a gara in corso. Unica nota stonata un Dusan Vlahovic che convince soltanto a metà. Sono invece poche le note stonate del Bologna, che allo stadio Olimpico contro la Roma ha fatto la voce grossa, vincendo e spingendo la dirigenza giallorossa a esonerare Ivan Juric.
Ognuna con le proprie caratteristiche, ognuna coi propri limiti. Due squadre forti che si sono date battaglia nel posticipo di questo 12° turno dimostrando di essere ampiamente in grado di lottare per il vertice.
Impressionante l'intensità dell'Inter nel secondo tempo, che ha costretto il Napoli a una difesa serrata e ha esaltato le caratteristiche di Alessandro Buongiorno. Notevole il piano gara azzurro, ancora una volta avanti a San Siro e raggiunto solo da una magia di Hakan Calhanoglu.
L'Empoli sta vivendo alti e bassi in questa prima parte di stagione, ma può vantarsi di avere già sei punti di distacco dalla zona retrocessione. Il pareggio a Lecce non fa altro che confermare la bontà complessiva del lavoro svolto fin qui.
Il Parma è tornato a vincere dopo il trionfo contro il Milan di fine agosto: ha battuto il Venezia in trasferta e può finalmente respirare in classifica, staccato di tre punti dal Lecce terz'ultimo.
La squadra di Cesc Fabregas gioca un calcio molto piacevole, ma non riesce a ingranare la marcia. I punti conquistati sono solo dieci, vale a dire uno in più rispetto alla terz'ultima piazza. Il pareggio subito all'ultimo respiro contro il Genoa grida ancora vendetta.
Il Verona si è trovato di fronte l'inarrestabile Fiorentina di Raffaele Palladino, guidata da un Moise Kean in forte ascesa e autore di una tripletta. Era difficile fare di meglio in questa occasione, ma gli scaligeri stanno pian piano dilapidando il vantaggio sulle concorrenti accumulato nelle prime giornate. Le quattro sconfitte nelle ultime cinque gare sono un segnale preoccupante.
L'Udinese, invece, ha recriminato molto per la sconfitta subita in rimonta contro l'Atalanta. La dirigenza friulana ha chiesto le scuse da parte dell'AIA, ma al di là dei presunti torti arbitrali è evidente come la magia delle prime giornate stia svanendo. La squadra di Kosta Runjaic non sta giocando male, ma il livello delle prestazioni è calato e le quattro sconfitte nelle ultime cinque partite sono lì a dimostrarlo.
La formazione salentina si è dimostrata nuovamente in difficoltà, nonostante abbia giocato in casa contro una diretta. Il pareggio raggiunto nel quarto d'ora finale ha lasciato a Monza e Venezia l'ultimo posto in classifica, ma non può bastare per dormire sonni tranquilli e sperare in una risalita.
Il Genoa, dal canto suo, fatica a trovare continuità. Dopo la vittoria in trasferta contro il Parma, la gara di Marassi contro il Como poteva essere l'occasione giusta per allungare rispetto alle dirette concorrenti che occupano attualmente la zona retrocessione e invece il grifone si è dovuto accontentare di un pari in extremis.
Nel turno di campionato in cui ci si potrebbe godere la definitiva consacrazione da top di Tijjani Reijnders e il ritorno a livelli elevatissimi di un Rafa Leao autore di doppietta, i rossoneri devono invece analizzare un nuovo passo falso contro il Cagliari. Gli alti e i bassi della gestione Paulo Fonseca sono allarmanti. Difesa totalmente inconsistente, non solo per quanto riguarda gli automatismi di reparto ma anche se non soprattutto nei singoli.
Malick Thiaw e Strahinja Pavlovic sembrano male assortiti, impacciati e distratti. Anche Fofana incappa nella più classica delle giornate no. La fiera dell'orrore avrebbe potuto valere comunque tre punti, ma la magia di Gabriele Zappa condanna i rossoneri a una sosta amara. Amara come quella che vivrà il Torino, partito forte in questa stagione ma bloccatosi nell'ultimo mese e mezzo, in cui sono arrivate quattro sconfitte. L'ultima nel derby contro la Juventus.
Le prestazioni contro Lazio e Parma non sono neanche da buttare, ma le due formazioni continuano a fare una fatica estrema a ottenere punti. Alessandro Nesta e Eusebio Di Francesco ci stanno mettendo idee e forza di volontà, ma i risultati non arrivano.
I limiti delle squadre sono molto evidenti: lato brianzolo nella produzione e realizzazione offensiva, lato lagunare soprattutto per quanto concerne il pacchetto arretrato.
Due esoneri in 12 giornate si commentano da soli, ma il disastro va ben oltre l'aspetto tecnico testimoniato da risultati al di sotto di qualsiasi aspettativa. La società giallorossa non è vicina alla squadra, non si è ancora preoccupata di nominare un AD post-Lina Souloukou e comunica in modo grottesco.
La nota sul sito ufficiale per annunciare l'esonero di Ivan Juric appare davvero approssimativa e il tutto peggiora con l'intervento a DAZN vago (e in francese) del ds Florent Ghisolfi per commentare la scelta.