Inter News 24
·17 novembre 2024
Inter News 24
·17 novembre 2024
Ospite del Cor Potcast, il difensore dell’Inter, Stefan de Vrij, si è raccontato dagli inizi della sua carriera nel mondo del calcio fino alla sua voglia di imparare e perfezionarsi ancora adesso.
GLI ESORDI NEL MONDO DEL CALCIO – «Fin da piccolo ho sempre desiderato essere il migliore e fare tutto nel miglior modo possibile. Più tardi, qualcosa è cambiato e ho davvero una ‘mentalità di crescita’. Volevo davvero migliorare e svilupparmi ogni giorno. Ciò che è stato molto importante per me è che ho dedicato molto tempo ed energia all’area mentale. Alla fine, C’è molta fisicità, ma molto si gioca con la testa. Ho iniziato a cercare cose che potessero aiutarmi a diventare un giocatore migliore».
MAI ECCELSO IN VELOCITÀ – «Certo, queste cose le alleni; ma cerchi cose in cui puoi distinguerti. Ho letto molti libri sul livello mentale. Volevo concentrarmi esclusivamente su ciò che potevo influenzare. Tutto al di fuori di questo, come le decisioni dall’allenatore, le ho poi lasciate andare. È così che sono diventato molto affidabile, perché penso che sia una qualità molto buona. Le persone sanno sempre cosa vogliono da me».
NON È ARRIVATO IL MOMENTO DI SMETTERE DI IMPARARE – «Se sbagli, significa anche che hai ancora qualcosa da imparare. Con la mentalità che ho acquisito e con la voglia di migliorare, continuo a imparare dai miei errori. Mi confronto ancora con il vice allenatore dopo ogni partita per vedere le immagini, questo lo chiedo io. Con l’esperienza che hai, vedrai che anche i momenti difficili sono fondamentali. Sono i periodi in cui impari e fai i maggiori progressi. Durante la mia permanenza al Feyenoord, c’erano partite in cui sbagliavo o giocavo male. La cosa mi ha dato fastidio. In quel momento non potevo accettarlo ed è quello che mi è rimasto in testa».
L’IMPORTANZA DELLA FISICITÀ – «Sapete quanto sia importante l’aspetto fisico nel calcio, quindi anche queste sono cose su cui ho iniziato a lavorare. All’inizio ero alto e allampanato, avevo bisogno di molta forza e massa muscolare. Ora cerco di tenere il passo, ma sono molto più preoccupato flessibilità e tanti esercizi dinamici».
250 PARTITE CON L’INTER, IN COSA MI DISTINGUO DAGLI ALTRI? – «Soprattutto quando si sceglie una posizione. Bisogna tenere conto di molte cose. Dov’è la palla? Che tipo di palla è? Dov’è il tuo avversario? Quanto spazio c’è dietro di te? Tutto questo riesco a farlo con la giusta concentrazione e mantenendo il mio orientamento, non è facile da vedere. E visto che lo faccio bene, sono anche visto come un giocatore affidabile».