PianetaSerieB
·27 settembre 2024
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·27 settembre 2024
L’allenatore ed ex attaccante, Emiliano Bonazzoli, in esclusiva ai nostri microfoni, ha parlato del percorso iniziale delle sue ex squadre, dal Brescia, passando per Cesena, Sampdoria, fino al Cittadella con un accenno anche alla capolista Pisa di Pippo Inzaghi.
Ecco le sue parole
Partenza sprint del Brescia – “Maran lo scorso anno ha fatto comunque un buon lavoro arrivando a giocarsi i playoff dopo un’annata precedente fatta da una retrocessione e il ripescaggio. Insomma, non era per niente facile e Maran è riuscito a risollevarsi e riportare su il Brescia. Quest’anno penso che conoscendo la rosa, l’ossatura e con un anno in più può dire la sua in questo campionato”.
Su Maran – “È un allenatore esperto che sa comunque lavorare in queste piazze calde e può togliersi diverse soddisfazioni in questa stagione”.
L’esordio da allenatore – “All’inizio, ti dico la verità, ero anch’io un po’ scettico. Fare il doppio salto dalla Serie D alla B non era semplicissimo ma comunque bisognava partire. Quei quattro mesi siamo partiti bene poi è arrivato il periodo negativo e poi la società ha deciso di cambiare per dare una sterzata. Tutto sommato è sempre un’esperienza che mi ha fatto ritornare nel calcio professionistico a livelli importanti e poi farsi vedere in un campionato blasonato come quello della Serie B. Ora aspetto la chiamata giusta ma facendo un passo alla volta e poi chissà un giorno con più esperienza ci rivedremo”.
Da calciatore ad allenatore: le differenze – “C’è molta differenza. Il giocatore pensa ad essere se stesso: fisicamente e mentalmente al cento per cento. È un fatto singolo, individuale mentre l’allenatore deve pensare a 24 teste tra giocatori, staff, dirigenza e rapportarsi con i tifosi. Dunque, è un ruolo molto più complesso e con più mansioni da gestire”.
Sul Cesena – “Nella sua storia ha avuto alti e bassi ma quando è lì la gente ci crede e si fa sentire ed è una città dove si vive bene. Non è una tifoseria molto assillante rispetto ad altre piazze ma si fanno sentire e ha un seguito molto importante. Non mi stupisce che sia nella zona alta della classifica perché comunque lo scorso anno ha fatto un ottimo campionato in C vincendo il suo girone con ampio margine. La società ha lavorato bene sul mercato tenendo soprattutto stretto un profilo come Cristian Shpendi, attaccante forte giovane e di ottime aspettative. Insomma, la squadra è già ben consolidata per affrontare un campionato come quello di Serie B. Quest’anno può fare bene anche perché il lavoro parte da lontano con un’ottima programmazione”.
Cercasi scossa in casa Sampdoria – “La vittoria nel derby di Coppa Italia può dare una spinta in più per il proseguo del campionato. I blucerchiati stanno attraversando un momento di difficoltà in più il cambio dell’allenatore, che sinceramente non mi aspettavo dopo sole tre partite, però la società ha intrapreso questa via. La Samp con la rosa di quest’anno può puntare sicuramente a salire. Non riesco a capire, per tale motivo, che sia partita un po’ a sordina con il freno a mano tirato con gente come Tutino e Coda in avanti che fa invidia a tutte come tandem d’attacco”.
Sul Cittadella – “È una di quelle piazze in cui i giocatori giovani possono farsi notare senza avere paura di sbagliare. Lo scorso anno sono partiti benissimo poi hanno avuto un calo tra gennaio e marzo però al loro obiettivo alla fine ci arrivano sempre. Credo che non ci siano problemi per centrare l’obiettivo salvezza anche quest’anno”.
Infine, sulla capolista Pisa – “La rosa del passato campionato era una rosa importante che, secondo me, doveva essere tra i primi sei posti. Quest’anno con Pippo hanno trovato una quadra e una continuità, almeno per il momento, dei risultati. Allenatore esperto che conosce molto bene la Serie B in più hanno Bonfanti che è un ottimo attaccante. Quindi non è un caso che siano lì in cima alla classifica”.