Sampnews24
·20 settembre 2024
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·20 settembre 2024
Walter Novellino, storico ex allenatore della Sampdoria, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica sulla situazione attuale dei blucerchiati. Queste le sue dichiarazioni:
ULTIMO POSTO – «Non riesco a capire, la squadra è buona, fatta bene. Ritengo che per comprendere ogni situazione si debba guardare indietro, la società ha fatto grandi sacrifici, ma serve tempo per mettere tutto a posto. I giocatori possono andare in campo sereni, c’è tutto, ma devono meritarselo.»
ESONERO PIRLO – «Avrei proseguito con Pirlo, ha grande personalità e sono sicuro che avrebbe insegnato tanto ai giocatori. In questi casi bisogna stare ancora più vicino agli allenatori, come facevano Marotta e Paratici con me.»
SOTTIL – «Non si arriva per merito in Serie B senza essere partiti dal basso, tanti lo fanno, ma senza merito. Andrea è un uomo di campo e si è conquistato tutto.»
COSENZA – «Sottil dopo Cosenza ha detto le cose giuste, ha ragione al 100%, il compitino lo devono fare a casa e le chiacchiere non servono, soprattutto quando si indossa una maglia prestigiosa come quella blucerchiata. Conta il campo.»
CATANIA – «A Catania sono subentrato a Sottil e sono arrivato terzo, avrei dovuto partecipare ai play-off ma Lo Monaco mi ha mandato via di punto in bianco. Mi resta la convinzione che avrei potuto essere promosso.»
ROSA – «Squadra da ultimo posto? Neanche per sogno, è nettamente più forte di quella dello scorso anno, basta fare il confronto fra gli attaccanti. La coppia formata da Coda e Tutino è un lusso per la categoria.»
PROBLEMI – «Il vero problema è che ricevono pochi palloni, senza munizioni non possono mostrare le loro qualità. Sottil ha sicuramente ben chiaro cosa fare, non ha bisogno dei miei consigli. Sono amante del 4-4-2, lo sanno tutti, e potrebbe essere la soluzione giusta considerando la rosa a disposizione. Cominciamo a buttare palloni in area nel modo giusto e vediamo cosa succede.»
4-4-2 – «Il 4-4-2 non passa mai di moda? Questo è sicuro, lo sta facendo Fabregas, non so se mi spiego, a Como per sfruttare Belotti e Cutrone, e mi piace molto. Soprattutto in fase difensiva è ottimo per fare blocco.»
ACCARDI – «Ad Accardi ho cambiato la carriera, da terzino è diventato centrale difensivo. Ragazzo serio, determinato, che sapeva restare al proprio posto.»
PEDONE – «Sono contento del ritorno di Pedone nel settore giovanile, è un altro innamorato della Sampdoria. Personalmente avrei coinvolto anche Flachi nello staff della prima squadra, Francesco può insegnare molto agli attaccanti e trasmettere la sua passione per il blucerchiato.»
PASSATO – «Sono d’accordo con la scelta societaria di tagliare con il passato, ma esistono anche delle eccezioni. Manca certamente una persona che ama la Sampdoria come il dottore. Aiutano a trasmettere il DNA di un club, a coinvolgere tutti. Questo aspetto è fondamentale per ottenere dei risultati, ma non è facile ottenere una partecipazione totale. Preferire sempre il “noi”.»
ORGOGLIO – «Cosa direi se potessi parlare con i giocatori? La Sampdoria è la Sampdoria, non è una squadretta. Bisogna avere l’orgoglio di indossare la maglia blucerchiata e dimostrarlo sul campo, non a parole.»
MARASSI – «Devo essere sincero, mi manca l’entrata in campo davanti alla Sud con i tifosi che cantavano il mio nome a squarciagola. Certe emozioni non si dimenticano.»