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·26 marzo 2025

Exor chiude il bilancio 2024 con un utile di oltre 14 miliardi

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Exor – la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla anche la Juventus – ha chiuso il bilancio al 31 dicembre 2024 con un utile consolidato di 14,6 miliardi di euro, legato a una componente straordinaria. Senza la componente straordinaria per 12,15 miliardi di euro (“Voce straordinaria derivante dall’applicazione dell’esenzione per entità di investimento”, si legge nel comunicato legato al bilancio, ovverosia una quota non ricorrente derivante dalla differenza tra il valore netto contabile degli investimenti precedentemente consolidati e il loro fair value al 1 gennaio 2024), la società avrebbe registrato un utile di 2,5 miliardi di euro, rispetto all’utile di 4,2 miliardi nel 2023.

Il Net Asset Value (NAV, o valore netto degli attivi) ha raggiunto 38,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2024 (35,4 miliardi nel 2023), con un aumento del NAV per azione del 9%. Al 31 dicembre 2024, il GAV ammontava a 42.460 milioni di euro, in aumento di 2.721 milioni di euro nel periodo.


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Il valore delle Società (“Companies”) è aumentato di 2.937 milioni di euro principalmente trainato dalla performance di mercato positiva delle Società Quotate (1.485 milioni di euro), investimenti effettuati in Società Quotate (636 milioni di euro), investimenti effettuati in Società Non Quotate (207 milioni di euro) nonché adeguamenti positivi del fair value delle Società Non Quotate (177 milioni di euro) e la riclassificazione di Clarivate da Altro a Società Quotata (432 milioni di euro).

Il valore degli Investimenti (“Investments”) è aumentato di 754 milioni di euro principalmente trainato dall’adeguamento positivo del fair value dei Fondi Lingotto (570 milioni di euro) e Ventures (81 milioni di euro) nonché dagli investimenti effettuati nei Fondi Lingotto (61 milioni di euro) e Ventures (42 milioni di euro).

Il valore di “Altro” è diminuito di 970 milioni di euro principalmente a causa della riclassificazione di Clarivate da Altro a Società Quotata (432 milioni di euro), dismissioni di asset (439 milioni di euro) e rettifica negativa del fair value dei titoli quotati al netto degli adeguamenti positivi nei veicoli assicurativi e altri asset (168 milioni di euro), parzialmente compensata da afflussi di cassa ed effetti positivi di traduzione.

Il debito netto era di 3.942 milioni di euro al 31 dicembre 2024 con un rapporto LTV del 9,6%, rispetto a 3.968 milioni di euro al 1° gennaio 2024 con un rapporto LTV del 10,1%. Il debito lordo consiste principalmente di obbligazioni per 3.641 milioni di euro con una durata media di 5,8 anni al 31 dicembre 2024.

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