Fedele al Calcio – Edoardo Piovani, bandiera discreta del Brescia | OneFootball

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·11 aprile 2025

Fedele al Calcio – Edoardo Piovani, bandiera discreta del Brescia

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Il calcio, che al giorno d’oggi è così complesso e variopinto da non poter essere fagocitato da dogmi e banalizzazioni, offre al contempo un’ancora ai pionieri della semplificazione: i calciatori sono stati, sono e saranno gli attori principali.

Gli scintillii che accompagnano i protagonisti in campo hanno, inevitabilmente, un’altra intensità, ed è per questo che la stragrande maggioranza dei copioni li vede assurgere agli onori della ribalta. Come detto poc’anzi, questo sport – anzi, questo mondo – è oramai diventato talmente imbevuto di dinamiche da poter – previa scrupolosa attenzione e sacrale passione – mostrare altro, contenitore in cui è possibile inserire figure discrete, aneddoti dall’elevata emotività, percorsi non valorizzati dall’opinione pubblica ma in grado di segnare epoche.


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Edoardo Piovani è l’esemplificazione che aiuta dare concretezza al discorso. Colonna del Brescia per importanza, longevità, attaccamento alla causa e rispetto ricevuto da ambiente e calciatori, Piovani è parte delle Rondinelle dal 1998, prima come addetto stampa, poi come Team Manager, carica che ricopre attualmente. Una vita tinta di biancazzurro e attraversata da momenti, elogi ricevuti, fotografie iconiche, eroi del Gioco di Eupalla – scriveva Gianni Brera – che con lui hanno convissuto e che gli hanno molto spesso riservato attenzioni che lui stesso, senza timore di smentite, non ha mai ricercato.

Brescia-Atalanta, 30 settembre 2001. Ai più tale data rievoca immediatamente il ricordo che sta per trovare spazio: le Rondinelle sono sotto di due reti, il punteggio è di 3-1, ma l’infinito genio di Roberto Baggio pareggia i conti e aumenta i decibel del derby. Arriva il momentum: Carletto Mazzone comincia la corsa (preannunciata) che consegnerà quella partita alla storia: in tre tentano di fermarlo, tra questi c’è anche lui, Piovani.

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Piovani alla sinistra di Carletto Mazzone

Un’istantanea per sottolineare la presenza nel tempo di un uomo di calcio che mai è venuto meno all’appuntamento con gli oneri e alla gestione degli onori. Quelli che gli ha a più riprese riconosciuto una delle più rigogliose menti consegnate a questo sport, Pep Guardiola, che a Brescia (dove è passato da calciatore) ha trovato in Piovani un amico da non relegare nel cassetto dei ricordi, bensì da rendere ancora oggi parte della propria vita. Architetto delle rimpatriate dove l’iconico tecnico catalano cerca sempre di presenziare, Piovani fu oggetto anche di una netta presa di posizione di Pep nel 2021, durante un intervento alla Bobo TV: “Edoardo è il più forte di tutti a Brescia. Non capisco perché Edoardo Piovani non sia nel club adesso (in quel periodo era in cassa integrazione, ndr)”. Pronta la risposta di Lele Adani, altro ex delle Rondinelle: “Perché è una brava persona”.

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Piovani e Guardiola. Foto account X Edoardo Piovani

Ecco, una brava persona. Doveroso chiudere così, sottolineando come nel calcio – sembrerà lapalissiano, non lo è – le persone per bene saranno sempre un valore aggiunto. Edoardo Piovani, bandiera discreta.

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