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·10 novembre 2024

Focus avversari: il Napoli

Immagine dell'articolo:Focus avversari: il Napoli

Una sfida ad alta quota con in palio la possibilità di entrare nel periodo di sosta per le nazionali al comando della classifica del campionato, ma anche un confronto, quello tra Simone Inzaghi e Antonio Conte, tra due tecnici che propongono tipologie di calcio differenti. Il prato di ‘San Siro’ darà vita ad uno scontro colossale tra il Napoli, primo in classifica con 25 punti ma reduce dal 3-0 subito al ‘Maradona’ contro l’Atalanta e l’Inter, seconda con 24 punti e con alle spalle due vittorie di misura ottenute contro Venezia e Arsenal.

Gli ‘azzurri’ dopo la sconfitta iniziale contro il Verona hanno vinto tutti i match giocati in campionato, pareggiando soltanto contro la Juventus ed emergendo di conseguenza come forza assoluta. Settimana scorsa però una pesante sconfitta casalinga inflitta dalla squadra di Gasperini potrebbe aver portato Conte a studiare degli accorgimenti in vista del match con l’Inter, in modo da evitare di finire nuovamente in trappola contro una squadra in grado di inglobare l’avversaria legandola con manovre di gioco rapide e dinamiche. Il Napoli però è una squadra solida, con degli individualismi, l’esperienza ed il talento per decidere le partite, come visto sin ora in campionato.


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L’IMPRONTA DI CONTE

Dopo il decimo posto messo a referto nella passata stagione, l’arrivo di Antonio Conte nel corso dell’estate ha aiutato la squadra a tornare a competere per lo Scudetto, obiettivo centrato nell’annata 2022/23 con Luciano Spalletti alla guida. Nonostante l’ossatura della squadra sia rimasta a grandi linee simile a quella delle passate due stagioni, tanto da spingere Conte, che ha sempre costruito le sue squadre attorno al 3-5-2, ad optare per il 4-3-3, il tecnico ex Inter ha molto rapidamente trasmesso le sue idee di gioco alla squadra.

Il Napoli, almeno fino a prima del match contro l’Atalanta, concede poco, si schiera con una difesa a quattro composta da Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno e Olivera e svolge un ottimo lavoro nell’ingolfare le linee di passaggio avversarie, creando un vero e proprio blocco tra la propria area di rigore e la trequarti per riempire gli spazi e rallentare le manovre di gioco offensive. Contro l’Atalanta, il Napoli ha sofferto la capacità dei giocatori di Gasperini di saltare l’uomo, sfruttare i duelli per creare superiorità numerica e tentare di centrare la porta con conclusioni dalla distanza, portando fino a cinque o sei uomini nell’area degli ‘azzurri’ nel tentativo di colpire gli uomini di Conte con vere e proprie ondate offensive.

Rispetto a quanto accadeva con Spalletti, Conte ha tolto responsabilità offensive a Di Lorenzo e Olivera, sacrificando anche Politano in un ruolo quasi da esterno a tutta fascia per aiutare la difesa sugli attacchi esterni. Per una squadra come l’Inter con profili diversi rispetto a quelli dell’Atalanta, il modo per aprire gli spazi nel blocco difensivo di Conte potrebbe essere quello di attirare il Napoli sulle corsie laterali con il lavoro dei quinti e di Marcus Thuram per poi creare spazi centralmente per gli inserimenti di Mkhitaryan, Barella e Calhanoglu.

Solo la Juventus ha subito meno expected goals del Napoli in questo avvio di campionato: il sacrificio in fase difensiva richiesto da Conte ai suoi giocatori ha avuto un impatto significativo sulla squadra, così come ha avuto un impatto importante l’ex granata Alessandro Buongiorno, diventato immediatamente un perno fondamentale per l’allenatore salentino grazie alla sua fisicità, al suo atletismo e alla sua capacità di partecipare alla fase di costruzione.

Il sacrificio richiesto da Conte in fase difensiva ha sicuramente ripercussioni visibili sulla fase offensiva, ma anche il centrocampo, in cui dovrebbe tornare a disposizione una pedina vitale come Stanislav Lobotka, sta avendo un ruolo fondamentale nel successo difensivo degli ‘azzurri’. Il neo-arrivato Scott McTominay e Frank Zambo-Anguissa, impiegati come mezz’ali nei tre di centrocampo, regalano alla squadra fisicità, corsa e qualità, imponendosi come due elementi di grande aiuto sia nell’occupare le linee di passaggio avversarie e recuperare i palloni, che nel supportare le manovre offensive e spingersi in area di rigore per creare densità. Senza Lobotka, il ruolo di costruttore di gioco è toccato a Billy Gilmour, ma con lo slovacco in campo il Napoli è un’altra squadra: la sua capacità di dettare i tempi sommata alla sua visione di gioco e al ritmo che è in grado di fornire alle manovre offensive ha pochissimi eguali a livello europeo.

Il Napoli sarà una squadra estremamente ostica da sbilanciare dal punto di vista difensivo, soprattutto per un organico come quello dell’Inter con meno giocatori in grado di dominare nell’uno contro uno rispetto all’Atalanta. Navigare sulle corsie esterne allargando il Napoli per poi attaccarlo centralmente potrebbe essere una delle soluzioni studiate da Inzaghi per cercare di mettere in difficoltà gli uomini di Conte.

UN FRONTE OFFENSIVO, SEI OPZIONI

Il pacchetto offensivo del Napoli è probabilmente il più completo e talentuoso dell’intero campionato. Se le gerarchie di Conte vedono sempre Politano, Lukaku e Kvaratskhelia partire titolari, il tecnico può contare su Neres, Ngonge e Simeone come opzioni a partita in corso.

Il trio di partenza è ben consolidato con Politano che si sta rivelando un equilibratore per Conte con il suo lavoro in fase difensiva, confermandosi poi più un giocatore di possesso che non di rottura in fase offensiva. Kvaratskhelia e Lukaku invece con nove reti segnate in due si stanno rivelando una coppia molto prolifica. Il lavoro difensivo degli uomini di Conte è anche poi orientato sul far partire verticalmente le pedine offensive, sfruttando il loro atletismo e capacità di vincere i duelli per poi andare in porta. L’esterno georgiano è fenomenale negli uno contro uno e ha un arsenale letale in fase di dribbling e conclusione in porta. Lukaku invece rimane una presenza importante in area di rigore, un attaccante fisico e mobile in grado di segnare in qualsiasi momento. La squadra di Conte nelle ripartenze e in fase di possesso fa grande affidamento sulla corsia sinistra, dove Kvaratskhelia è un vero e proprio playmaker esterno, un numero dieci con la velocità di un numero sette, in grado da solo di portarsi dietro la difesa avversaria.

Come citato in precedenza, McTominay e Zambo-Anguissa sono presenze significative in area di rigore e si spingono proprio in quelle zone per andare a formare, con Lukaku, un trio in grado di portare una pressione fisica importante alla difesa avversaria. Il trio pronto a subentrare invece conta due elementi di puro estro, velocità e qualità come Cyril Ngonge e David Neres, pedine molto forti nel dribbling e nell’approfittare delle squadre lunghe negli ultimi minuti delle partite, oltre che un attaccante che si spende molto in fase di pressione come Giovanni Simeone.

In quello che sarà a tutti gli effetti un confronto tra colossi, Inter e Napoli si sfideranno ad una partita a scacchi mettendo in mostra due modi di esprimersi completamente diversi, ma ugualmente efficaci.

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