Frosinone-Bari, l’analisi: il contesto tattico, le mosse di Longo e le prove di Benali e Maita | OneFootball

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PianetaBari

·23 settembre 2024

Frosinone-Bari, l’analisi: il contesto tattico, le mosse di Longo e le prove di Benali e Maita

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Con una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista il Bari ha ottenuto la prima vittoria esterna del suo campionato, la seconda consecutiva sul campo del Frosinone. Gli uomini di Vivarini si sono dovuti arrendere ad una squadra, quella allenata da Moreno Longo, ben disposta in campo, oltre che consapevole, determinata ed organizzata in entrambe le fasi.

Longo si è presentato allo Stirpe dando continuità al 3-5-1-1 visto contro il Mantova, ed ha ottenuto risposte ancor più incoraggianti da tutta la squadra, compresi i subentrati. L’impressione è che l’ex allenatore del Como abbia trovato la soluzione ideale per schierare un undici equilibrato ed offensivamente produttivo. Questa vittoria sottolinea la bontà della strada intrapresa sembra, anche se poi saranno i prossimi incroci ad accertarlo.


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Di tutto ciò che ci ha detto Frosinone-Bari parleremo ne il Bari a Scacchi, la rubrica di analisi successiva ad ogni gara dei biancorossi. Oltre a soffermarci sul contesto tattico nel quale è maturata la vittoria del Bari, abbiamo deciso di approfondire le prove di Maita e Benali.

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L’analisi di Frosinone-Bari

Il contesto tattico

Come detto, Longo ha confermato lo schieramento visto contro il Mantova. Anche l’atteggiamento in fase di non possesso, specie sulla prima costruzione degli avversari, era similare. Il Frosinone costruiva con un classico 3+2 che il Bari cercava di ostacolare orientandosi a uomo sui giocatori di movimento avversari. Falletti e Novakovich controllavano Kalaj e Monterisi, Maita e Benali seguivano Gelli e Cichella mentre su Marchizza, centrale di sinistra, si alzava Lella, ma solo nel momento in cui il difensore del Frosinone riceveva palla. Questo perché stazionando a metà tra la sua posizione, quella di mezzala destra, e la zona occupata di Marchizza, Lella poteva oscurare la linea di passaggio Sorrentino-A.Oyono. Con questo atteggiamento il Bari ha complicato la risalita del campo del Frosinone che sin dai primi minuti di gioco ha deciso di lasciare il pallone agli avversari per rintanarsi nella propria metà campo e puntare sulle ripartenze.

Contro il blocco basso dei ciociari il Bari ha attaccato con pazienza, cercando di far circolare il pallone da destra a sinistra per poi imbucare verso le mezzeali o verso Falletti. Le trame migliori si sono viste quando i biancorossi addensavano uomini in zona palla per innescare combinazioni rapide nello stretto. Questa tendenza, unita al coinvolgimento ben oltre la metà campo dei terzi di difesa, generava dei sostanziali vantaggi anche in fase difensiva. Creando densità in zona palla, in caso di palla persa, il Bari aveva facilità nel riaggredire gli avversari per disturbarne l’uscita. Inoltre, la partecipazione dei terzi di difesa alla manovra costringeva le due mezze punte del Frosinone – Ambrosino e Partipilo – a profondi ripiegamenti che ne condizionavano la risalita del campo.

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Le prove di Maita e Benali

In un sistema iper organizzato sono spiccati anche i singoli, specialmente i centrocampisti. A prescindere dal gol, che per lui non è mai un dettaglio, Mattia Maita ha disputato la miglior prestazione da diversi mesi a questa parte. Quest’anno era apparso un po’ svagato, spesso impreciso e mai continuo nell’arco dei 90 minuti, mentre a Frosinone ha disputato una gara seria e applicata. Nei duelli con i centrocampisti avversari è stato straripante, così come nelle conduzioni con cui nel primo tempo ha squarciato le linee del Frosinone. Come al solito ha faticato a concludere le sue progressioni con giocate lucide e pulite, ma questo è un limite che con ogni probabilità si porterà fino alla fine della sua carriera. Ieri però le sue imprecisioni non hanno pesato, ed anzi ad indirizzare la gara è stata la sua energia e la sua presenza in mezzo al campo. Clicca qui per rileggere le dichiarazioni di Maita.

Se nel primo tempo è stato Maita a stagliarsi come riferimento del centrocampo, nella ripresa si è fatto largo Ahmad Benali. Nel post partita Longo si è detto piacevolmente sorpreso del suo volume di gioco e della sua capacità di abbinare quantità e qualità, ed effettivamente la gara di Benali è stata all’insegna di questo binomio. Nella ripresa, quando il Bari ha abbassato il proprio baricentro concedendo il possesso al Frosinone, l’ex Crotone ha fatto la differenza in interdizione. Le sue letture senza palla, sia nel difendere posizionalmente che nell’aggredire in avanti, sono migliorate sensibilmente in questo biennio.

Oltre a questo, fino agli ultimi scampoli di match ha avuto la forza per accompagnare e rifinire le tante transizioni nate da suoi intercetti. In questo momento è difficile individuare un giocatore più importante di Benali in questo Bari. Clicca qui per rileggere le dichiarazioni di Benali.

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