Calcio e Finanza
·4 marzo 2025
Gli aumenti di capitale per la Juve tra le cause della sottovalutazione del titolo Exor

Calcio e Finanza
·4 marzo 2025
«Nonostante il track record positivo del Net Asset Value (3,6x dal 2016 inclusi dividendi), negli ultimi anni lo sconto sul NAV (la differenza percentuale tra il valore patrimoniale netto per azione e il suo prezzo di mercato corrente per azione, ndr) si è costantemente ampliato, raggiungendo l’attuale 50%». Lo spiegano gli analisti di Equita in relazione al titolo di Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla anche la Juventus.
«Il recente ABB (accelerated bookbuilding, ndr) sul 3,4% di Ferrari e il contestuale annuncio di un nuovo buy-back da 1 miliardo sono mosse che riteniamo ragionevoli per ridurre lo sconto, ma hanno avuto un effetto limitato», proseguono ancora gli analisti. È sempre difficile identificare le ragioni dello sconto sul NAV, ma secondo Equita sarebbero le seguenti:
In riferimento alla Juventus, quando si parla di “cash burn” (o burn rate) ci si riferisce a un dato che indica la velocità (espressa in valore monetario/mese) con la quale un’azienda perde il suo capitale. Il burn rate è uno strumento che serve agli investitori che hanno interesse a valutare la “velocità” con cui l’azienda “consuma” il proprio capitale. Una volta esaurito l’investimento iniziale, infatti, all’azienda si porrà la scelta fra: ricapitalizzarsi, diventare profittevole o chiudere.