Inter News 24
·18 novembre 2024
Inter News 24
·18 novembre 2024
Intervistato da Caracol Television, l’ex Inter Fredy Guarin ha ricordato i suoi problemi con l’alcol e la vita al limite vissuta.
ALCOL – «Bevevo a casa, in discoteca, al ristorante. Avevo già la mia famiglia e quella era la merda, sapevo che stavo sbagliando, sia nel lavoro che nelle responsabilità familiari. Ho smarrito tutti gli obiettivi, calcistici e personali, sentivo di non avere limiti. Ero completamente preso dall’alcol, mi vennero a dire tramite il mio agene: ‘Dovete portarlo via da qui, adesso… Non può più stare a Milano’. Con molto egocentrismo, arrogante, questo fa l’alcol .”. Il momento più drammatico arriva col passaggio in Cina, allo Shanghai Shenhua: “In Cina sapevo cosa fosse il vero alcol, dal primo giorno in cui sono arrivato sono diventato un alcolizzato. Mi alzavo per andare ad allenarmi e dopo l’allenamento bevevo alcol. Mi riposavo un po’, mi allenavo e bevevo alcolici; è stato così ogni giorno»
BIRRE – «Bevevo 50, 60 o 70 in una notte. È arrivata la pandemia, non c’erano allenamenti, non c’era gruppo, non c’era calcio, non c’era paura. Andavo nelle favelas, lì in Brasile; andavo con qualunque ragazza senza protezione, mi abbandonavo completamente. Andavo a cercare il pericolo, l’adrenalina; volvo vedere le armi, il movimento, non mi preoccupavo di nulla»
FINESTRA – «Abitavo al 17esimo piano e mi sono staccato dalla vita, da tutto, la mia reazione è stata quella di gettarmi dal balcone. Però c’era una rete, ho saltato e mi ha rimandato indietro, ovviamente non me ne sono accorto. Non capivo quello che stavo facendo, non so cosa sia successo».